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Secondo gli studi di genere vestire un bambino o una bambina in modo riconoscibile per il suo sesso condiziona il modo in cui si percepirà da adulto ovvero se si veste un bambino come una bambina questo tenderà ad essere più femminile. E’ vero?

Usiamo il ragionamento per assurdo e diamo quindi per vera la tesi di partenza dalla quale risulta che  se vestissimo un bambino piccolo come se fosse una bambina allora questo tenderà ad essere meno virile e/o comunque più vicino al modo di essere di una bambina.

In pratica secondo gli studi di genere la biologia conta molto poco mentre la cultura e l’ambiente ha un ruolo strabordante.

Peccato che basterebbe leggere qualche libro di storia o visitare qualche museo per capire che la tesi non regge.  In passato i bambini venivano vestiti esattamente come le bambine con una vestina  perché essendo aperta permetteva di espletare facilmente i bisogni fisiologici. I bambini inoltre avevano una acconciatura chiamata alla bebè che era molto simile a quella femminile. Inutile dire che questo modo di vestire  non ha condizionato in alcun modo la virilità degli uomini del passato.

Vestire quindi i bambini allo stesso modo delle bambine non crea problemi?  A parte la domanda sul perché farlo visto che ci troviamo molto bene con il sistema attuale e abbiamo inventato i pannolini usa e getta, la risposta è SI perché la biologia ha un ruolo forte che la cultura non può intaccare  a patto però  che lo facciano tutti  altrimenti il bambino vestito da bambina verrebbe visto come quello strano e genererebbe in chi lo incontra una istintiva ilarità, la stessa che genera il comico che si veste da donna per ottenere facili risate.

Sempre dagli studi di genere viene la richiesta di vestire bambini e bambine in modo neutro.
Premesso che l’attuale distinzione in celeste e rosa è molto recente (anni ’60) e  ad inizio secolo scorso era addirittura invertita, ( il catalogo Earnshaw’s infants’ department valutava come appropriata la consuetudine di vestire i bambini di rosa, variante del rosso colore della guerra, e le bambine di blu, (il colore del mantello della Madonna) (nota 1).

Va detto che l’abito non serve solo a ripararsi dal freddo ma anche a indicare agli altri chi siamo e quindi è assolutamente normale e sano voler indicare agli altri il nostro sesso, (cosa che tra l’altro facciamo già con i feromoni ed è stato dimostrato che sia uomini che donne buttano istintivamente una occhiata verso i genitali del loro interlocutore proprio perché l’informazione sul sesso è considerata una informazione essenziale), e troviamo poco gradevole il sistema cinese maoista delle divise dove non si capiva chi fossero gli uomini e chi le donne.   I bambini molto piccoli ovviamente non hanno questa necessità ma è particolarmente sgradevole per i genitori dover ripetere a chi incontrano il sesso dell’infante, non a caso l’abitudine di vestire con colori diversi i bambini ha avuto un immediato successo.

L’immagine di copertina mostra Guareschi da bimbo e poi da adulto.

Vediamo alcuni ritratti di bambini in famiglie reali

Antoon Van Dyck I figli di Carlo I d'Inghilterra 1635

Antoon Van Dyck I figli di Carlo I d’Inghilterra 1635

Ferdinando ed Anna Maria Luisa dei Medici con la loro governante

 figlio di Filippo IV di Spagna

figlio di Filippo IV di Spagna

 Principe Baltasar Carlos in Argento 1633- Diego Velasquez

Principe Baltasar Carlos in Argento 1633- Diego Velasquez

Ettore Panella

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