E’ sicuramente il criterio istintivo più importante comune a tutti gli uomini o quasi. Il corpo femminile è maggiormente seducente se ha un rapporto vita/fianchi quanto più prossimo al 70% ovvero i fianchi devono essere più larghi rispetto alla vita attribuendo così quel caratteristico aspetto ad anfora o a clessidra se si considera anche la parte superiore del busto.
Attenzione, è il rapporto ad essere importante nel senso che non importa quanto una donna sia in carne, le basta possedere questa caratteristica per essere considerata sexy.
In pratica anche una ragazza bene in carne ma dotata del magico rapporto vita/fianchi 70% viene percepita istintivamente come sessualmente eccitante da un uomo anche se purtroppo questa sensazione va in conflitto con la considerazione sociale che ai giorni nostri associa al grasso eccessivo una mancanza di volontà e una salute cagionevole, (cosa che fino a poche decine di anni fa non succedeva), ed è per questo che se un uomo dovesse scegliere tenderebbe a privilegiare donne con questo rapporto rispetto ad altre che non lo hanno e tra le donne che hanno questo tipo di rapporto quelle con un peso medio.
Perché il corpo ad anfora (o a clessidra) è importante? Le spiegazioni degli evoluzionisti sono diverse. Una donna incinta tende a perdere presto questa caratteristica “magica” e quindi un rapporto sessuale con lei sarebbe non fecondo, un ottimo motivo, da un punto di vista evoluzionista, per orientare le proprie attenzioni verso altri esponenti del gentil sesso.
Se osservassimo di spalle un bambino e una bambina vestiti allo stesso modo e con la stessa pettinatura non saremmo in grado di distinguerne il sesso mentre con lo stesso esperimento condotto a 15 anni riusciremmo agevolmente a distinguere il sesso dei due soggetti semplicemente grazie al corpo ad anfora della ragazza. Quindi per un uomo che osserva da lontano delle persone, magari di spalle, diventa relativamente facile capire chi tra loro può essere un partner sessuale e chi no e quindi passare a valutare altre informazioni.
In passato le donne scoprirono l’importanza di questo criterio e per battere la concorrenza di altre femmine iniziarono a restringere la vita all’inverosimile usando corpetti che finivano addirittura per compromettere il respiro e nel contempo resero molto voluminose le gonne con strane impalcature enfatizzando il cosiddetto vitino da vespa. Paradossalmente tutto questo sforzo oltre ad essere dannoso per la loro salute era anche inutile se non controproducente perché il rapporto vita/fianchi deve essere quanto più prossimo al 70%, (l’importante ,secondo lo psicologo evoluzionista Devendra Singh, è che ci si mantenga in un intervallo compreso tra il 67% e l’80%).
La storia del passato mostra diversi espedienti usati dalle donne per competere tra loro al fine di conquistare il maschio più ambito, una esigenza che spesso ha portato a conseguenze disastrose, (secondo alcuni anche nel caso dell’anoressia vi sarebbe il desiderio di adeguarsi agli standard moderni di bellezza che esaltano la magrezza e competere all’ultimo grammo con le altre donne). Un altro caso di competizione femminile è dato dalla piccola tribù asiatica dei Kayan conosciuta per le “donne giraffa”. Anche in questo caso l’idea di usare cerchi in metallo per mostrare un collo allungato nasce sicuramente dall’osservazione empirica delle preferenze maschili. Gli uomini per essere meno vulnerabili durante i combattimenti con le fiere hanno sviluppato un collo più corto e massiccio rispetto alle donne e quindi, ovviamente, tenderanno a preferire un collo allungato ed esile perché indice di trovarsi di fronte ad un elemento femminile.
Sono le forme ad essere importanti
Bisogna fare attenzione ad un punto, ad essere eccitante è principalmente la forma del corpo, non a caso i disegnatori di fumetti erotici, ma non solo, disegnano i loro personaggi stando bene attenti a questi dettagli ed è per questo che Jessica Rabbit è considerata seducente pur essendo un cartone animato.
La spiegazione di questo fenomeno è legata, secondo me, al modo in cui il cervello umano raccoglie i dati. L’occhio non “scatta una fotografia” per poi mandarla alle aree superiori ma c’è un continuo flusso di informazioni che vengono raccolte da aree specializzate (quelle che osservano la forma, quelle che si occupano del movimento, del colore ecc.) e inviate alle aree superiori che decidono se approfondire o meno.
A ben rifletterci non è strano come meccanismo, una valutazione dopo aver raccolto tutti i dati avrebbe richiesto tempi impegnativi con il rischio di essere sbranati da una fiera mentre ancora il cervello sta raccogliendo informazioni. Una operazione di riconoscimento a stadi che parta da pochissime informazioni incomplete (la forma ad es.) e poi via via approfondisca è sicuramente più efficace. Pensate di trovarvi in una stanza con una decina di individui e diversi oggetti. Se il vostro cervello dovesse studiarli tutti nei dettagli e poi scegliere quali scartare perché non esseri umani e quali perché uomini, bambine o donne non più fertili perdereste talmente tanto tempo che la possibile partner se ne è già andata via.
Invece basandovi sul rapporto vita/fianchi scartate subito oggetti, uomini e bambine e vi concentrate sulle donne adulte e solo di queste fate una seconda valutazione per capire se è fertile o meno e così via.
Il sistema è molto più efficiente anche se si espone a degli abbagli che però nella savana erano molto pochi, e quindi il gioco valeva ampiamente la candela.
Il cervello maschile, in questo caso, nell’osservare quelle forme adatte allo scopo procreativo riceve la sua gratificazione e lo stimolo ad approfondire la “conoscenza” e poi le ulteriori informazioni che arriveranno segnaleranno se si tratta di un falso allarme o meno.
E’ questo il meccanismo che sfruttano i pubblicitari quando creano una confezione o una bottiglia di un prodotto destinato alla vendita, ad esempio la Coca cola scelse la forma a clessidra (rapporto vita/fianchi 70%) per le sue famose bottiglie dirette ai soldati in guerra proprio per offrire loro una fruizione del prodotto maggiormente gratificante.