Al momento stai visualizzando I malefici tipici della stregoneria sono efficaci?
stregoneria nell'antica roma

E’ una curiosità venutami dopo aver scritto l’articolo sulla persecuzione della stregoneria ovvero le fatture di morte e altri malefici così temuti in passato avevano dei margini di efficacia? A causa di un meccanismo della mente umana che può essere usato come cavallo di Troia la risposta non è così scontata.

 

Il fatto che la gente in passato credesse all’efficacia di  malefici tipo il malocchio , le fatture di morte ecc. (vedi nota 1) ha sempre sorpreso gli studiosi odierni e non solo.   Sicuramente le scarse conoscenze scientifiche hanno aiutato il proliferare di queste credenze eppure ancora oggi, nonostante le nostre evolute conoscenze,  i maghi e gli operatori dell’occulto fanno ottimi affari proprio con richieste di filtri magici e malefici nonostante oggi siano considerati inefficaci. Possibile che si tratti solo di millantato credito?

 

Andiamo con ordine, tutti abbiamo sentito parlare dell’effetto placebo secondo cui se io somministro a qualcuno un po’ d’acqua dicendogli che si tratta in realtà di un potente medicinale in molti casi questo guarisce o comunque i suoi sintomi ricevono un sollievo. L’incidenza dell’effetto placebo è talmente forte, (circa il 30% dei pazienti risponde all’effetto placebo), da obbligare ogni sperimentazione di nuovi medicinali  a prevedere la presenza di un gruppo di verifica a cui si somministra un farmaco farlocco per confrontare i risultati ottenuti con il gruppo a cui si somministra il farmaco vero.

 

In pochi però sanno che l’effetto placebo ha un fratello gemello cattivo chiamato effetto nocebo, (in realtà la mia opinione è che si tratti della stessa cosa che ha un effetto diverso a seconda del modo in cui si applica ma poiché gli esseri umani amano distinguere il bene dal male si preferisce considerarli due cose diverse).

 

In pratica se posso convincere qualcuno che in quella boccetta piena d’acqua ci sia un potente medicamento e questi talvolta guarisce allo stesso modo posso convincere qualcuno che in quella stessa boccetta d’acqua ci sia un potente veleno e questi  starà male.

Quindi sfruttando l’effetto nocebo un maleficio potrebbe avere dei margini di efficacia almeno su alcuni individui ovviamente a patto di farglielo sapere.

 

I malefici quindi potrebbero funzionare in due modi:

 

a) Diretto:  a causa dell’effetto nocebo se vengo a conoscenza di essere stato oggetto di un maleficio inizio a subirne le conseguenze, ad esempio il sistema immunitario potrebbe combattere con meno efficacia le malattie. Un altro meccanismo della mente che può intervenire è quello che gli psicologici chiamano “la profezia che si autoavvera” ovvero se per qualche motivo sono convinto di dover subire dei problemi mi metterò inconsapevolmente nelle condizioni adatte a farli capitare.

Giusto per fare un esempio di profezia che si autoavvera  facciamo riferimento ad uno studio sugli incidenti che avvengono di venerdì 13, (una data infausta per gli occidentali)  nel Sussex inglese.  Venne registrato un aumento del 52% rispetto al venerdì precedente.

 

 

b) Indiretto:  se so di essere stato oggetto di un maleficio inizierò a leggere la realtà con le lenti deformate da questo evento. Detta in parole povere se per motivi del tutto indipendenti dal malocchio mi muore il vitello oppure un meteorite colpisce la mia auto finirò con l’associare questi eventi infausti al malocchio creando una relazione di causa effetto in realtà inesistente.

 

Il meccanismo descritto al punto  b) è quello in cui forse è incappata la nota antropologa Cecilia Gatto Trocchi autrice di molti saggi fortemente critici sulla magia e che ha più volte raccontato di aver ricevuto fatture di morte da parte di maghi/e .  La morte del figlio Massimiliano ha probabilmente creato un problema nella percezione della studiosa che sicuramente scossa ha probabilmente cominciato a sentirsi responsabile  forse arrivando a legare le fatture ricevute all’inaspettato decesso del figlio creando almeno inconsciamente una relazione di causa effetto sicuramente inesistente.  Tutto ciò probabilmente ha portato al suicidio della donna. (Vedi nota 2)

 

Come ci si può difendere allora da queste cose?

 

In molti indicano come soluzione una maggior cultura e scetticismo verso la magia.   Questo approccio però presenta due problemi:

a) innanzitutto credere razionalmente nell’inefficacia dei malefici non implica necessariamente esserne intimamente convinti anzi  proprio l’impegno  e il bisogno di  negare il fenomeno razionalmente può nascondere il fatto che si sia invece intimamente convinti della sua efficacia;

b) si è scoperto che l’effetto placebo ha degli interessanti margini di funzionamento anche se il soggetto a cui viene somministrato sa di stare prendendo un placebo, (dipende molto dalle parole con cui il medico presenta la cosa, ad es: “ti daremo un farmaco senza principi attivi per poter attivare e sfruttare i meccanismi potenti della tua mente”). Trasportando quanto detto all’effetto nocebo , (come abbiamo già detto il fratello gemello cattivo), il fatto di sapere che i malefici siano inefficaci non implica necessariamente  che non possano innescare comunque l’effetto nocebo.

 

Non c’è alcun modo per difendersi allora?

 

In realtà un modo per annullare un effetto è quello di usare un effetto della stessa intensità (o maggiore) ma di segno opposto, detto in maniera semplice bisogna far scontrare l’effetto nocebo con l’effetto placebo esattamente come facevano gli antichi attraverso gli amuleti che vanno intesi in maniera ampia, anche il santino può essere usato come amuleto.

E’ proprio questa una delle spiegazioni del perché la caccia alle streghe fu drammaticamente intensa nella Germania protestante e sostanzialmente poco intensa nell’Italia cattolica.  Un cattolico che ritenesse il/la vicino/a  capace di fare malefici avrebbe potuto tranquillamente mettere dietro l’uscio l’immagine del suo Santo protettore a cui affidare la difesa della sua incolumità e quella della sua famiglia facendo così il gesto dell’ombrello al possibile avversario.  Questa ancora di salvezza era stata vietata da Lutero che considerava sbagliato usare i santi in maniera impropria e quindi al povero contadino tedesco che temeva i malefici del vicino non restava altro che andare a denunciarlo all’autorità sperando che la giustizia eliminasse il pericolo.

Insomma, non farà piacere dirlo ma una preghiera a San Matteo o  San Gennaro, un portafortuna o un rituale scaramantico possono rivelarsi molto più utili di una dotta lezione sull’inesistenza della magia.

Ettore Panella

Note

nota 1

http://www.turismonews.it/articoli/stregoneria-roma.htm

https://www.sublimia.it/cultura/stregoneria.html

nota 2

  http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2005/07/13/suicida-antropologa-gatto-trocchi-sconvolta-dalla.html

nota 3

L’immagine mostra alcuni oggetti esposti presso il Museo Nazionale Romano (terme di Diocleziano) nella sezione sulla stregoneria nell’antica roma 

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