Al momento stai visualizzando Il ciclo femminile: l’oroscopo della coppia

Agli uomini sembra quasi che la reazione di una donna ad uno stesso stimolo sia casuale al pari di un lancio con i dadi.  La conoscenza di come lo stato emotivo femminile sia in continuo cambiamento seguendo le  fluttuazioni ormonali del ciclo può aiutare a comprendere  la compagna e molto meglio di un oroscopo può predire cosa sia opportuno fare.

  

Cominciamo col dire che la natura ha sempre inteso il ciclo mestruale delle donne come un evento raro. Non a caso fino alla metà del 900 le donne raramente ci si confrontavano.  La natura vede ogni mestruazione come un fallimento in quanto per le femmine di mammifero ha previsto come status normale la gravidanza o l’allattamento.

Il sovraffollamento del nostro pianeta, dovuto ai progressi della medicina, ha reso necessario limitare la prolificità femminile creando la più grande “riconversione industriale” di tutti i tempi. Lo spostamento delle donne dalla produzione massiva di figli alla produzione di beni e servizi. Questo cambio epocale in atto ha avuto molti effetti positivi ma ha anche generato alcuni problemi nuovi da gestire, non ultimo la frequenza con cui appare la sindrome premestruale.

La stretta relazione del ciclo con lo stato emotivo femminile influenzato dal variare degli ormoni in circolo è stato mirabilmente descritto dalla dottoressa Louann Brizendine nel libro – il cervello delle donne – da cui ho tratto le informazioni “tecniche” contenute nell’articolo.

Nelle donne durante il primo periodo del ciclo (fase degli estrogeni) il cervello viene stimolato e aumenta di connessioni fino al 25% nell’ippocampo. La donna è rilassata in compagnia , ha le idee più chiare, ricorda più facilmente e pensa con più agilità e rapidità. Nelle altre due settimane del ciclo dopo l’ovulazione (fase del progesterone) le connessioni nuove create nella prima fase vengono smantellate, il cervello femminile è intorpidito dal progesterone e diventa sempre più irritabile, meno concentrato e più lento.

Quindi la dottoressa indica una importante divisione temporale dove l’ovulazione fa da spartiacque, nelle prime due settimane il cervello femminile si potenzia al punto da farle dire che per una donna il 12esimo giorno del ciclo è quello più propizio per sostenere esami mentre dopo l’ovulazione vengono smantellati i circuiti neurali potenziati in precedenza.

Perchè si verifica questo strano fenomeno?

La dottoressa non offre spiegazioni nel suo libro ma alcuni ricercatori dell’Università di Salisburgo (Austria) hanno verificato che le aree soggette a crescita temporanea sono quelle dedicate alla localizzazione spaziale e al riconoscimento dei volti. Gli scienziati hanno ipotizzato che nelle centinaia di migliaia di anni in cui gli esseri umani si sono evoluti fosse fondamentale per le donne in periodo fertile aumentare la loro capacità di muoversi nelle foreste e di riconoscere gli uomini con le caratteristiche più adatte a generare una prole sana.

Una volta trovato il partner adatto ed essersi accoppiata, (e quindi molto probabilmente essere rimasta incinta),  la natura presume che queste caratteristiche aggiuntive siano inutili per almeno un anno e mezzo se non di più.  Interviene a questo punto un mirabile meccanismo di recupero che smantella i circuiti neurali aggiuntivi probabilmente per recuperare risorse da destinare alle nuove incombenze legate alla gravidanza.

Questo meccanismo diverse migliaia di anni fa doveva essersi rivelato  utilissimo alla sopravvivenza della specie umana ma oggi appare aver perso il suo senso visto che lo stato normale di una donna non è più la gravidanza o l’allattamento che anzi sono diventati eventi episodici complice sia il raddoppio della vita media femminile sia la nuova organizzazione sociale.

Negli ultimi giorni del ciclo il tasso di progesterone crolla facendo mancare il suo potere calmante per cui il cervello femminile diventa stressato e irritabile. Anche l’emicrania premestruale è dovuta ad una maggiore eccitabilità dei circuiti del cervello

David Rubinow e i suoi colleghi hanno studiato i mutamenti d’umore dovuti alle mestruazioni: hanno ottenuto  prove dirette che le fluttuazioni ormonali durante il ciclo influenzano l’eccitabilità dei circuiti cerebrali, come risulta dalla misurazione della reattività agli stimoli, collegata alla risposta allo stress; ciò contribuisce a spiegare perchè le donne spesso si sentano più emotive o irritabili durante la settimana di massimo riflusso degli ormoni.  –  Louann Brizendine- il cervello delle donne

Normalmente la maggior parte delle donne riesce a gestire gli sbalzi di umore, specie in pubblico o sul lavoro, un po’ meno a casa, secondo me, dove più facilmente si lasciano andare. Però un dieci percento delle donne  dichiara di turbarsi con estrema facilità e di essere molto irascibili.  In medicina si definisce disturbo disforico premestruale (PMDD) la reazione emozionale estrema durante la settimana precedente le mestruazioni , (vedi nota a fine articolo).
In passato si era visto che questa sindrome terminava con  l’asportazione delle ovaie ma in realtà non era l’organo il problema ma la fluttuazione ormonale. Oggi si risolve con la pillola anticoncezionale.

Come abbiamo visto lo stato emotivo femminile è condizionato dalle fluttuazioni ormonali che seguono comunque un andamento prevedibile. Io dico sempre che in una coppia, se lei non prende la pillola ovviamente, la conoscenza del ciclo della compagna  è l’unica forma di “oroscopo” veramente utile.

E’ sempre consigliabile per una donna segnarsi la data delle mestruazioni e, se è fortunata, anche la data dell’ovulazione segnalata da caratteristici doloretti a metà ciclo. In caso di problemi ormonali o di indagini su presunte sterilità la storia del ciclo negli ultimi anni potrebbe essere per i medici un elemento utile.

Per chi mastica di matematica il grafico del ciclo femminile può essere approssimato ad una curva sinusoide dove le mestruazioni rappresentano l’estremo inferiore e l’ovulazione il superiore.  In genere queste informazioni vengono già condivise con il partner perchè comunque legate alla fertilità o all’organizzazione della vita sessuale della coppia ma hanno un potenziale inesplorato molto maggiore.
Come già detto prima, intorno al 12simo giorno del ciclo c’è la massima espressione delle capacità verbali, (nella seconda settimana del ciclo il livello degli estrogeni è più alto) e una maggiore propensione  al sesso il giorno dell’ovulazione mentre l’ultima settimana aumenta l’irritabilità. Specie nelle adolescenti dove l’organismo comincia a subire il nuovo status e quindi le cose possono assumere connotati più estremi.

Un giorno le si può dire che i suoi jeans hanno la vita un po’ troppo bassa e non gliene importerà nulla, ma se lo stesso commento verrà fatto nei giorni sbagliati potrà suonarle come un’accusa di sfacciataggine , come se si volesse insinuare che è troppo grassa per indossare quei jeans; anche se non è affatto quanto si intendeva, è così che il suo cervello interpreta la frase. –  Louann Brizendine- il cervello delle donne

 

Quanto incide il ciclo nel modo con cui la donna affronta gli eventi giornalieri è molto soggettivo e dipende da donna a donna. Bisogna ricordare inoltre che gli ormoni da soli non determinano i comportamenti ma si limitano a renderli molto probabili specie se l’autocontrollo si abbassa, (principalmente a casa). Personalmente ritengo buona cosa se ogni donna facesse caso al proprio stato emotivo rapportandolo al giorno del ciclo, magari riportando sul suo grafico gli eventi salienti e la propria reazione o stato emozionale in modo da valutare il proprio grado di variabilità.

Nella mia esperienza di coppia faccio molto riferimento al ciclo cercando , ad esempio, di far cadere nella sua prima parte le  discussioni a rischio di conflitto e nella seconda parte cose che possono alleviare lo stress femminile tipo le uscite per compere e se la situazione lo richiede finanche la terribile, per un uomo, visita all’Ikea, una delle torture peggiori per buona parte del mondo maschile ma un asso nella manica da giocarsi con sapienza .  A questo proposito è interessante la ricerca con cui Karen Pine ha indagato il rapporto tra ciclo e shopping scoprendo che la propensione femminile allo shopping raggiunge il suo apice proprio nella seconda metà del ciclo.  La mia spiegazione è che proprio quando lo stress per le donne aumenta diventa più pressante l’esigenza di attività antistress e tra queste il vagabondare tra negozi e mercanzie è sicuramente molto efficace.

Tendenzialmente le donne non vogliono accettare il fatto che il loro stato emotivo dipenda molto dal ciclo ed è abbastanza usuale vedere affermazioni negazioniste.  La cosa in fondo è anche comprensibile visto che temono di essere considerate inaffidabili però così peggiorano le cose. Gli uomini sono sostanzialmente perplessi di fronte alla variabilità femminile e non sanno come gestirla.    Una corretta informazione aiuterebbe le coppie a capirsi meglio ed evitare possibili mine sul loro percorso.

Di converso però tutto questo apre un problema  più insidioso per le donne. Gli uomini tendono a considerare ogni comportamento apparentemente incomprensibile del mondo femminile come qualcosa di insondabile che afferisce alla “misteriosità femminile”. In realtà non è sempre così e talvolta dei comportamenti anche sgradevoli possono avere delle motivazioni dovute a problemi di coppia reali che invece finiscono per essere attribuiti al ciclo o a questo “misterioso e insondabile” mondo delle donne.

La conoscenza delle variazioni ormonali femminili può permettere ad un uomo di contestualizzare la reazione della partner evitando di attribuirla ad una presunta casualità però non deve finire per mascherare problemi reali.  Se il comportamento non è in linea con quanto atteso per quel determinato giorno, tipo irritabilità nella prima fase del ciclo, o dura per un tempo abbastanza lungo allora è opportuno farsi delle domande e cercare di affrontare l’argomento in una discussione franca e sincera.

Aggiunta successiva
 Uno studio pubblicato su Nature Human Behaviour ha utilizzato i big data prodotti dalla app Clue il cui compito è monitorare il ciclo mestruale delle donne che la hanno scaricata.  I parametri valutati  erano l’umore, il comportamento frequenza cardiaca a riposo, temperatura basale e peso.
Il risultato è che su questi parametri è il ciclo ad incidere maggiormente e in particolare il picco della tristezza è registrato all’arrivo delle mestruazioni e nel periodo dell’ovulazione c’è una maggiore positività.  Il ciclo incide anche su motivazione, sesso e parametri vitali.
(fonte focus 342)

Ettore Panella

nota

In passato si riteneva che  il sangue mestruale fosse portatore di malattia, follia, aggressività o addirittura morte per le piante e che le donne mestruate fossero impure.  Questa visione antica è molto interessante perchè, in assenza delle informazioni scientifiche di cui disponiamo oggi, gli antichi cercavano di dare comunque delle spiegazioni ai fenomeni che osservavano ricorrendo alle divinità o a forze maligne.  Questa credenza è sicuramente il frutto dell’osservazione  del disturbo disforico premestruale (PMDD) e dell’alterazione dello stato emotivo femminile in fase premestruale.  Ricordiamo che in passato lo stato normale per una donna era la gravidanza e l’allattamento e quindi di mestruazioni se ne vedevano poche e in quelle rare occasioni il cambio dello stato emotivo in una persona che per molto tempo era stata stabile lasciava sbigottito chi osservava il fenomeno.

Questo articolo ha 2 commenti

  1. esse

    anni fa ho letto una cosa molto simile nel saggio “I persuasori occulti”, un classico che consiglio a tutti.
    Vado a memoria: un team al servizio di un’agenzia pubblicitaria, negli anni ’50, scoprì appunto che le donne sono estroverse, simpatiche e attive nella prima metà del ciclo, irritabili, svogliate e leggermente depresse nella seconda metà.
    Questo determinò le caratteristiche di una campagna pubblicitaria per un lievito istantaneo: fecero in modo di attirare sia la donna che sta per ovulare (che ha voglia di fare la spesa, cucinare torte, provare nuovi prodotti e ricette), sia quella in fase premestruale (ok devo cucinare, ma almeno se uso questo nuovo lievito mi semplifico la vita).

    aggiungo che per la maggior parte della mia vita non ho avuto cicli ovulatori (ciclo comparso tardi, presa pillola per 10 anni per motivi di salute, poi gravidanza e allattamento per 2,5 anni con conseguente sospensione del ciclo), ma devo dire che nei periodi nei quali ho avuto il ciclo normale, ho osservato una buona corrispondenza tra fase del ciclo e umore.

    aggiungo anche una cosa che non ho mai letto da nessuna parte e nessun ginecologo mi ha mai detto, ma che ho riscontrato in prima persona e su molte mie amiche e conoscenti:

    PRIMA della gravidanza ero molto più irritabile e depressa in fase premestruale, e mal di testa forti e crampi addominali che mi costringevano a restare a casa per un paio di giorni (immaginate l’umore in queste condizioni).
    Inoltre avevo cicli irregolarissimi, una media di 4-6 mesi invece che di 28 giorni (da lì mi fu prescritta la pillola.. che altro non ha fatto se non sospendere il ciclo del tutto).

    Dopo la gravidanza, terminato l’allattamento, i miei cicli sono diventati spontaneamente di 30 giorni circa, senza mal di testa e senza crampi addominali!
    questa cosa mi è stata appunto confermata da altre persone.
    a saperlo prima, forse avrei programmato la gravidanza con un po’ di anticipo…

    1. Autore

      Oddio! programmare una gravidanza per risolvere un problema fisico non è una bella cosa 🙂 comunque hai ragione, ho avuto modo anche io di sentire amiche che mi hanno confermato che dopo la gravidanza i disturbi anche pesanti in fase premestruale si sono attutiti.

Lascia un commento