Al momento stai visualizzando Doppio cognome ai figli, come poterlo fare senza creare disastri?
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La corte costituzionale ha considerato illegittime le norme che impongono il cognome paterno ai figli. La soluzione sarebbe mettere il cognome di entrambi, ma come superare i problemi che si presenteranno?

Dopo il pronunciamento della corte costituzionale, il parlamento italiano è chiamato ad approvare una nuova legge che regolamenti la questione, quali problemi si presenteranno e come superarli?
a) Confusione;
b) Riconoscimento;
c) Proliferazione dei cognomi;
d) Eco – Sottrazione;
e) Denatalità;
f) Appelli.

a) Confusione

Il rischio è che i figli della stessa coppia abbiano cognomi diversi. Problema di facile soluzione, (probabilmente una futura legge farà così), basta imporre ai figli successivi della stessa coppia lo stesso cognome attibuito al primo figlio.
L’ipotesi attualmente in voga è di lasciare liberi i genitori di scegliere e in mancanza di accordo di imporre il doppio cognome.
Questa soluzione potrebbe portare a salti generazionali nel senso che una generazione potrebbe avere il cognome paterno, la seconda quello materno e così via rendendo di non facile leggibilità l’albero genealogico e i rapporti familiari.
Il problema sarebbe stato grave in passato, ma oggi le famiglie sono ormai di dimensioni ridottissime e sempre meno coese. La minor leggibilità delle relazioni familiari avrebbe un impatto limitato nella nostra società attuale anche se una regola rigida e non aleatoria, come quella a cui si sta pensando, permetterebbe di alleggerire anche questa problematica.
Va detta una cosa, la possibilità di usare solo il cognome materno è veramente importante solo nel caso di dinastie rilevanti, ad esempio gli Agnelli, dove il cognome è quasi un marchio e ha senso che tutti gli eredi condividano il cognome prestigioso.

b) Riconoscimento

Attualmente il cognome è una forma di riconoscimento, di base il cognome attribuito al bambino è quello materno e infatti i bambini con paternità incerta o non riconosciuta in automatico prendono il cognome materno.
Poiché la madre è sempre certa, ma il padre no, con il riconoscimento si dichiara alla società di essere il padre di quel bambino  e che ci si assume tutti gli impegni che questo comporta. Nel nostro ordinamento in caso di matrimonio la paternità è data per scontata e quindi è possibile solo il disconoscimento con la revoca del proprio cognome mentre c’è bisogno del riconoscimento in assenza di matrimonio e quindi l’attribuzione del cognome paterno deve essere richiesta.
Il sistema aveva molto senso in assenza di strumenti efficienti di attribuzione della paternità, ma oggi il test del DNA offre un sistema estremamente efficiente e quindi non c’è più motivo per tenere in piedi le vecchie usanze.
Sarebbe molto intelligente imporre il test del DNA per il riconoscimento perché questo eviterà di ingolfare il sistema giustizia con le pratiche di disconoscimento della paternità.  Dare sin dalla nascita una identità certa al bambino eviterà molti problemi successivi in caso di paternità falsamente attribuita anche perchè attualmente si fanno test genetici sempre più spesso e addirittura alcuni hanno pensato di usare il codice genetico come password di accesso vista la sua unicità. In futuro nascondere una falsa paternità sarà impossibile, meglio affrontare il problema sul nascere adesso.
L’obiezione potrebbe essere il costo. In realtà il costo è altuccio (intorno ai mille euro) per i test necessari in tribunale, ma è accessibilissimo per quelli semplicemente conoscitivi. Unendo la dichiarazione giurata della madre e il test conoscitivo abbiamo un altissimo grado di affidabilità. Ovviamente chi mente si assume la responsabilità del suo gesto che rientra nel campo della truffa.

c) Proliferazione dei cognomi

Questo è il problema principale, poiché è plausibile che la scelta maggioritaria finisca per essere il doppio cognome, dopo solo 3 generazioni una persona avrebbe 8 cognomi e i suoi figli 16

Come risulta evidente la situazione diventerebbe in breve tempo ingestibile.  L’unica soluzione, secondo me, capace di minimizzare il problema e al contempo annullare sia i conflitti sia mantenersi rigida e non lasciata all’arbitrio è la seguente:

Copiamo la natura.
Ognuno di noi ha i cromosomi XY che vengono da madre e padre, allo stesso modo si dovrebbe trasmettere il cognome, il padre quello paterno e la madre quello materno.

La situazione di prima diventerebbe:

Come si vede lo schema è sia rigido (e quindi leggibile), sia efficace perché ogni nuovo nato avrà sempre solo due cognomi.

L’obiezione è che questo sistema utilizza lo schema naturale, ma l’utero in affitto oggi e quello artificiale in un futuro ormai prossimo con il probabile commercio di sperma e ovuli farà proliferare i genitori single, soprattutto uomini che potrebbero utilizzare l’opportunità dell’utero artificiale per evitare di essere esclusi dalla vita dei figli come accade sempre più spesso oggi nelle separazioni conflittuali.
Nel caso di genitori single il figlio eredita entrambi i cognomi del genitore unico.
Nel caso di coppie omosessuali che generano un figlio, in Italia il problema non si pone perché non sono previste. Qualora le norme dovessero cambiare il parlamento dovrebbe decidere se entrambi passano il cognome relativo al proprio sesso oppure altri sistemi purché siano rigidi e non lasciati alla volontà del singolo.

d) Eco – Sottrazione

Eco
Se Mario Verdi Rossi fa un figlio con Maria Bianchi Verdi il loro figlio sarà Andrea Verdi Verdi.
Con cognomi molto diffusi sarà possibile l’effetto eco con due cognomi uguali.  Dal mio punto di vista non sarebbe un gran problema per cui neppure mi ci impegno a cercare soluzioni.

Sottrazione
Chi già oggi ha due o tre cognomi dovrà necessariamente trasmetterne uno solo, in che modo scegliere è un problema che deve risolvere il legislatore. Io lascerei il compito al genitore “pluricognomato”

e) Denatalità

La fine dell’attribuzione unica del cognome paterno potrebbe aggravare la già problematica natalità del paese. Una delle motivazioni che da sempre hanno spinto gli uomini a fare figli è proprio il dovere percepito verso la propria famiglia. La trasmissione del cognome paterno serve proprio a instillare questo dovere.
Quanto le nuove norme sull’attribuzione del cognome  potranno influire sulla natalità è difficile da prevedere.  Consiglio ai politici di immaginare forme di sostegno alla paternità direttamente in fase di elaborazione della nuova legge onde evitare di dover correre ai ripari quando i danni saranno diventati troppo pesanti.

f) Appelli

Chiudo con il problema degli appelli a scuola e non solo. Occorrerà più tempo per terminare.
😀

 

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