Al momento stai visualizzando Perchè le donne non hanno fatto la guerra?

Fino al secolo scorso era rarissimo vedere donne inquadrate negli eserciti in guerra. Perchè alle donne veniva vietata, (o risparmiata), la durezza delle campagne militari?

 

La guerra non è cosa per donne? La storia ha sempre visto le donne escluse dal settore militare e, pur essendoci state delle eccezioni con addirittura donne a capo di eserciti quali Giovanna d’Arco e Dihya, in generale la presenza femminile fino al secolo scorso può essere ritenuta episodica. Cosa ha determinato ciò?

La risposta più semplice che si può dare al quesito è che gli uomini siano più forti fisicamente delle donne e questo contava molto specie in passato quando il corpo a corpo dominava.  Pur se questa considerazione è assolutamente ragionevole bisogna considerare che gli uomini sono  più performanti fisicamente delle donne in media e non in assoluto e questo significa che tra me e la campionessa italiana di sollevamento pesi non c’è partita , (come non c’è partita tra il campione italiano rispetto alla campionessa italiana), eppure in caso di guerra io sarei dovuto partire e lei no.  Se la motivazione risiedesse esclusivamente nella forza fisica l’arruolamento non sarebbe avvenuto in base al sesso ma in base a delle prove attitudinali.

La teoria di Simon Baron Cohen ci dice che le donne sono più empatiche degli uomini che invece sono più sistemici. Pur essendo, secondo me,  assolutamente vera anche questa affermazione  bisogna dire che un addestramento adeguato toglie ogni traccia di empatia e quindi neanche questa può essere una motivazione decisiva. Giusto come esempio ricordo la mia infanzia dai miei nonni in campagna, tutte le contadine con estrema naturalezza scendevano nell’aia, prendevano una gallina e le tagliavano il collo, cosa che personalmente non sarei in grado di fare pur essendo uomo. Un utile esempio storico possiamo trovarlo nel regno del Dahomey oggi Benin.  All’inizio del 1700 fu creato un gruppo di donne guerriere armate di moschetto e macete. Inizialmente il compito era controllare le donne dell’harem ma in seguito furono utilizzate come reparto dell’esercito arrivando a contare fino a 5000 soldatesse.  Le esecuzioni e i sacrifici umani erano compiti affidati a loro.   Bisogna comunque dire che gli uomini riescono a concentrare la loro attenzione sulle cose da fare escludendo tutto il resto, emozioni incluse, cosa che alle donne non riesce altrettanto bene e che la capacità di negare  le emozioni viene inculcata in molti modi agli uomini sin dalla nascita  (vedi il mio articolo L’ambivalenza femminile rispetto alle emozioni maschili )

 

Nell’articolo <<gli uomini e il sesso: parliamone senza pregiudizi.>> ho dissertato circa il sesso come strumento che permette agli uomini di mettersi in contatto con la loro parte emotiva

Gli uomini hanno molta meno ossitocina (il cosiddetto ormone delle coccole) rispetto alle donne e questo ormone viene secreto in grandi quantità sia negli uomini che nelle donne durante l’orgasmo – Allan e Barbara Pease perchè gli uomini sono fissati con il sesso … e le donne sognano l’amore?

Il detto fate l’amore non fate la guerra per gli uomini è assolutamente valido quindi è del tutto plausibile che si desideri tenere lontane le donne dall’esercito per avere uomini più aggressivi. Anche se plausibile però non c’è corrispondenza con la verità storica, spesso gli eserciti avevano al seguito delle prostitute e addirittura presso i forti delle legioni romane vi erano dei villaggi dove le compagne dei legionari stanziavano con i loro figli.  Una eccezione però esiste e neanche a farlo apposta è una ex prostituta che ha ereditato dal marito una enorme flotta di navi pirata. Si tratta Ching Shih che sulle navi vietava i rapporti sessuali anche consenzienti. In caso di trasgressione faceva uccidere l’uomo e buttare a mare la donna con un masso legato alle gambe.  Aveva capito che la frustrazione sessuale e l’alcool avrebbe reso gli uomini più aggressivi e spericolati durante gli arrembaggi.

 

Agli uomini piace fare la guerra!  Gli uomini che si sono riprodotti sono quelli tornati vincitori dalle varie battaglie e quindi è naturale che nei maschi si sia sviluppata una maggiore propensione verso le abilità legate alla guerra ma che questo implichi il desiderio di combattere è tutto da dimostrare. E’ vero che la letteratura epica ha sempre cercato di infondere false credenze nella popolazione mostrando la guerra in modi molto diversi dalla realtà al punto che allo scoppio della prima guerra mondiale molti giovani si arruolarono volontari per poi capire sul campo che le cose non stavano proprio come gliele avevano raccontate. E’ difficile pensare che si possa ritenere  piacevole strisciare in fosse piene d’acqua per 3-4 anni, avere l’incubo di non alzare troppo la testa per non prendere una pallottola, godere della compagnia di ratti, zecche e pulci, mangiare, quando possibile, roba di dubbia qualità e restare fermi nella propria posizione mentre piovono bombe e pezzi di compagni centrati dall’artiglieria.  I resoconti di automutilazioni e punizioni durissime come la decimazione, oppure la presenza di truppe scelte con il compito di uccidere i soldati che volevano scappare durante la battaglia  fanno intendere che poi il piacere della guerra fosse più una invenzione letteraria che reale, almeno nel grosso delle truppe che non vivevano la guerra come uno strumento di affermazione professionale o che non avevano avuto un addestramento minuzioso come gli spartani.  E’ proprio con la fine della prima guerra mondiale che il velo di menzogne sulla guerra si dirada e iniziano ad uscire romanzi veritieri

Occhi smarriti, labbra paonazze, tremore che dalle mani e dalle braccia si diffuse a tutta la persona – da un racconto del 1921 di Federico de Roberto

La distribuzione di alcool prima della battaglia, le droghe o i funghi allucinogeni presi dai guerrieri scandinavi del X secolo ci dà una visione più concreta della realtà delle cose.

 Persino i cavalieri medioevali che a noi  sono sempre stati mostrati come solidi e senza paura sono risultati affetti dal disturbo post traumatico da stress. In realtà era anche prevedibile che i poveri cavalieri esposti al continuo rischio di morte, alle privazioni e al veder morire i compagni sviluppassero le stesse patologie dei soldati moderni però a darcene la certezza è stata una ricerca di Thomas Heeboll-Holm  dell’università di Copenaghen che ha studiato le testimonianze scritte di alcuni cavalieri.

Probabilmente un esempio storico che può illuminarci e fornirci degli indizi utili lo possiamo trovare nella battaglia dei campi Raudii vicino a Vercellae (si pensa una zona presso l’attuale Rovigo) dove Caio Mario affrontò un tentativo di invasione dell’Italia da parte di tribù germaniche (per l’esattezza i Cimbri).  Durante lo scontro il console riuscì a sbaragliare i nemici ma quando i legionari si lanciarono all’attacco del campo nemico furono colti da meraviglia nel trovarsi a combattere contro le donne germaniche. I resoconti dell’epoca ce le descrivono comunque combattive al punto da meritarsi il rispetto dei nemici.

Non che la cosa fosse strana, in genere i popoli nomadi avevano una minore specializzazione tra i sessi e si pensa che il mito delle amazzoni non fosse altro che il resoconto di qualche scontro di alcune tribù di nomadi  con i greci.
La domanda a questo punto però diventa: perchè i germani non usarono in battaglia la componente femminile in modo da aumentare la propria forza bellica? Tra l’altro comunque le donne entrarono nella battaglia solo che lo fecero quando era ormai del tutto inutile.

Sempre in riferimento ai germani Tacito ci dice:

Si ha ricordo di eserciti, ormai sul punto di ripiegare e di cedere, rinsaldati dalle insistenti preghiere delle donne che mostravano il petto e che indicavano loro lo spettro dell’imminente schiavitù; schiavitù che temono per le loro donne assai più che per sé, tanto che si sentono più saldamente vincolate quelle popolazioni dalle quali si pretendono, come ostaggi, anche nobili fanciulle. Attribuiscono anzi alle donne un che di sacro e di profetico e non ne sottovalutano i consigli o ne disattendono i responsi.

 

La risposta è tutto sommato semplice, la fertilità delle donne è molto limitata, Satoshi Kanazawa cita come donna più prolifica la signora Vassilyev con 69 figli avuti in 27 gravidanze di cui sedici bigemine, sette trigemine, quattro quadrigemine ma si tratta di un caso più unico che raro visto che la fertilità femminile possiamo posizionarla tra i 10-15 figli. Al contrario l’uomo che ha avuto più figli, sempre secondo Kanazawa è stato un regnante del Marocco dal nome poco rassicurante di Moulay Ismail il sanguinario  con 1.042 figli.

E’ evidente che per una qualsiasi società umana distogliere le donne dalla produzione di figli si sarebbe dimostrato un suicidio mentre sacrificare gli uomini avrebbe avuto un impatto meno negativo visto che coloro che restavano vivi potevano sopperire ai morti fecondando comunque tutte le donne.  Per questo motivo i germani preferivano non disporre in battaglia le donne per evitare che l’inevitabile morte, ferimento o cattura di una parte di loro riducesse la capacità del loro gruppo di generare nuovi elementi. Le popolazioni, quali ad esempio di Iceni, che usavano schierare anche le donne in battaglia si premuravano però di disporle come ultima linea di difesa. La stessa motivazione è alla base della tendenza delle società umane a risparmiare alle donne attività rischiose. Ancora oggi la stragrande maggioranza di morti sul lavoro sono uomini proprio perchè continuano ad essere affidati agli uomini i compiti rischiosi.

 

Ho provato a fare una tabella in cui calcolare cosa potesse succedere a due società confinanti che utilizzassero un diverso approccio alla guerra. La prima, che ho chiamato alpha, ha un esercito di soli uomini e la seconda, che ho chiamato beta, ha un esercito composto sia da uomini che da donne.  Se non vi incuriosiscono questi esercizi potete saltare tutto fino alla fine della tabella.

Per semplicità di calcolo eliminiamo tutti gli eventi imprevedibili tipo epidemie o alluvioni, (tra l’altro essendo popolazioni confinanti è facile che colpiscano entrambe). Supponiamo che ogni donna abbia un figlio ogni 12 mesi e che il 50% dei nuovi nati siano sempre femmine e l’altro 50% maschi, (in realtà normalmente nascono 102 maschi ogni 100 femmine e comunque il numero di maschi e di femmine dipende da molti fattori, non ultimi i problemi ambientali). Ho considerato stabile il tasso di mortalità infantile che in passato era molto elevato a causa di malattie e carestie e uguale per entrambi le società per cui nei calcoli lo ho ignorato. Sempre per semplicità ho supposto che 10.000 uomini e 10.000 donne tutti in età fertile e nessuno sterile formino la società alpha e altrettanti nelle stesse condizioni si incontrino e formino la società beta, quindi per almeno 16 anni i nuovi nati non potranno sostituire i morti e tra l’altro ho escluso per 10 anni ogni altra causa di morte diversa dalla guerra. Chiaramente una ipotesi forzata che comunque può essere accettata se si considera che due società simili avranno un numero di decessi confrontabili. Infine ultima ipotesi forzata è che le due società abbiano scontri di confine e che alla fine ogni anno questi scontri producano sempre 200 morti che per alpha saranno tutti uomini e per beta 100 uomini e 100 donne. Ovviamente alle donne impegnate per un anno nell’esercito sarà impedito di riprodursi. Infine escludiamo i giochi delle alleanze per cui saranno solo le due società a confrontarsi.

U= uomini    D= donne    Su= soldati uomo    Sd= soldati donna     Nu=nuovi nati uomo    Nd= nuovi nati donna Mu= morti uomini         Md=morti donna

 

Società Alpha Società Beta
anni U D Su Sd Nu Nd Mu Md U D Su Sd Nu Nd Mu Md
10.000 10.000 10.000 0 5.000 5.000 200 0 10.000 10.000 5.000 5.000 2.500 2.500 100 100
9.800 10.000 9.800 0 5.000 5.000 200 0 9.900 9.900 4.900 4.900 2.450 2.450 100 100
9.600 10.000 9.600 0 5.000 5.000 200 0 9.800 9.800 4.800 4.800 2.400 2.400 100 100
4 9.400 10.000 9.400 0 5.000 5.000 200 0 9.700 9.700 4.700 4.700 2.350 2.350 100 100
5 9.200 10.000 9.200 0 5.000 5.000 200 0 9.600 9.600 4.600 4.600 2.300 2.300 100 100
6 9.000 10.000 9.000 0 5.000 5.000 200 0 9.500 9.500 4.500 4.500 2.250 2.250 100 100
7 8.800 10.000 8.800 0 5.000 5.000 200 0 9.400 9.400 4.400 4.400 2.200 2.200 100 100
tot. 8.800 10.000 35.000 35.000 9.400 9.400 .16350 16.350

 

La tabella ci mostra chiaramente che la società alpha ha in solo 7 anni , (nelle condizioni di calcolo favorevoli imposte), generato un numero di nuovi nati quasi doppio rispetto alla società beta e che quindi questo significa un esercito molto più forte, molta mano d’opera e tante donne per avere nuovi nati. Si può facilmente vedere grazie alla tabella che una società tipo quella mitologica delle amazzoni non sarebbe mai potuta esistere per semplici e banali motivi economici.

 

Va chiarito che le società umane vanno pensate quasi fossero un organismo vivente in cui le cellule sono i suoi abitanti. Ogni società persegue la sua sopravvivenza condizionando gli individui a svolgere le funzioni che le interessano. Sarebbero inspiegabili altrimenti azioni irrazionali dal punto di vista individuale come il sacrificio degli spartani e dei tespiesi alle Termopili in una battaglia senza alcuna speranza. Il senso del dovere e dell’onore permettono alle società di guidare le proprie “cellule” al raggiungimento della propria sopravvivenza come noi, in caso di cancrena, amputiamo l’arto senza preoccuparci della sorte delle cellule che lo compongono.   Tutto è programmato per spiegare agli uomini il motivo per cui loro devono fare lavori rischiosi e andare in guerra ma non le donne.  Dallo strausato “sesso forte” alle offese tipo “sei una femminuccia” riservate a chi si mostra titubante nell’assumersi dei rischi. Tutto è volto pervicacemente a creare una specie di elités dove si appartiene se ci si impegna nelle attività belliche e un mondo che è escluso da questo “paradiso eroico”.  Nel mondo occidentale il cristianesimo ha offerto una opportunità di fuga agli uomini perchè diventando preti si riusciva a sfuggire senza disonore ai rigori e ai rischi del mondo militare.

Una obiezione a questo ragionamento potrebbe essere:
perchè allora le società hanno preferito i figli maschi al punto di augurare ai freschi sposi  figli maschi?  Non avrebbe dovuto essere il contrario?

L’obiezione è sensata e in fondo testimonia il conflitto tra interessi a breve termine e quelli a lungo termine.  La specializzazione dei sessi presso i gruppi di homo sapiens avvenne in tempi molto remoti, quando esistevano villaggi con un numero limitato di elementi e le donne divennero prevalentemente raccoglitrici mentre gli uomini prevalentemente cacciatori. Il motivo della specializzazione è lo stesso della guerra, meglio dedicare le donne ad attività meno rischiose. Durante le primissime fasi dell’espansione umana le guerre dovevano essere rare vista la grande possibilità di trovare nuove risorse spostandosi. In questo periodo si pensa che vigesse il matriarcato, (attenzione il matriarcato non significa comando delle donne ma significa che il sistema si basa sulle relazioni, dove le donne sono più abili). Il successo evolutivo dell’homo sapiens ha fatto sì che diversi gruppi umani entrassero in conflitto per il possesso o la difesa delle risorse naturali necessarie al proprio sviluppo.  Si verifica in questo periodo il passaggio al patriarcato, (patriarcato non significa che comandano gli uomini, infatti ci sono state delle regine in sistemi patriarcali, ma che l’organizzazione si basa sulle regole), il motivo è semplice, se sei sotto attacco non puoi perdere tempo a convincere la gente ma occorre che ognuno faccia ciò che deve senza discutere.

Il sempre maggiore sovraffollamento e la creazione di stati complessi sempre in conflitto per trovare risorse o difendere quelle sotto il proprio controllo ha via via reso  più importanti le caste militari.  La capacità di maneggiare armi ed essere pronti alla guerra divenne sempre più vitale e quindi gli uomini oltre al solito ruolo di mano d’opera avevano comunque bisogno di esercitarsi. Un ottimo sistema furono gli scontri tra maschi per motivi d’onore o di gerarchia. Si calcola che un terzo dei giovani maschi moriva in questi duelli. In questo modo si costringeva i ragazzi ad esercitarsi nell’uso delle armi finchè non si giunse alla rivoluzione industriale quando i duelli vennero combattuti efficacemente. Guarda caso in quel periodo le armi da fuoco diventarono molto efficaci al punto da necessitare una settimana di addestramento per preparare un contadino e renderlo capace di abbattere facilmente un soldato professionista dotato di dieci anni di intenso addestramento.

Molto indicativi, a questo proposito, sono i rituali matrimoniali di diverse popolazioni dove gli abitanti del villaggio dello sposo eseguono un rapimento rituale della sposa. L’inseguimento da parte dei parenti della ragazza termina nel villaggio dello sposo dove si svolge una grande festa. Una cosa simile successe nel famoso ratto delle Sabine. Gli storici sono convinti che si fosse trattato di un cerimoniale di nozze collettivo e non di un vero rapimento solo che nella trasmissione orale il normale degrado delle informazioni ha spostato la festa prima del rapimento il quale è stato preso alla lettera.  In ogni caso questi rituali testimoniano che i gruppi umani in deficit di donne tendevano ad aggredire i vicini per rifornirsene.
Ancora oggi, uno dei crimini riferiti ad un esercito invasore è aver “ucciso donne e bambini” dando per scontato che gli uomini potessero essere tranquillamente uccisi.  Il significato anche in questo caso è evidente, eliminare risorse essenziali era uno spreco intollerabile, le donne dei nemici diventavano produttrici della mano d’opera essenziale al progresso della società vincitrice. Stessa cosa si ha nei criteri di salvataggio in caso di naufragio: prima le donne e i bambini.

La necessità di uomini per l’esercito (obiettivo a breve termine) diventa via via più importante della necessità di donne (obiettivo a lungo termine) perchè un forte esercito dà la possibilità di conservare le risorse naturali e prendere le donne ai nemici. All’interno della stessa società la competizione diventa tra famiglie. Avere molti uomini significa avere più potere e forza militare cosa che spinge famiglie meno potenti a cercare di stabilire alleanze matrimoniali offrendo le figlie in matrimonio.

 

Ettore Panella

 

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Questo articolo ha un commento

  1. Luna

    Auspico una veloce estinzione.

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