Dal punto di vista chimico, innamoramento, amore, legame di coppia e rottura costituiscono una soap opera in quattro atti che ha come basi fisiologiche una riduzione della serotonina e un aumento nei livelli di dopamina.
ATTO 1: L’ATTRAZIONE.
Al primo incontro, il mesencefalo, l’area cerebrale che controlla i riflessi visivi e uditivi, inizia a rilasciare DOPAMINA, neurotrasmetittore legato a sensazioni di piacere ed euforia. L’ipotalamo comanda al corpo di inviare segnali di attrazione: le pupille si dilatano, il cuore pompa più sangue, facendo arrossare il viso, un leggerissimo sudore copre la pelle, rendendola più luminosa. Se l’altro reagisce positivamente a questi segnali, si rafforzano i circuiti cerebrali che collegano la sua presenza a sensazioni di PIACERE.
ATTO 2: AMORE PASSIONALE e ROMANTICISMO.
Ad ogni nuovo incontro i livelli di dopamina aumentano ancora, intensificando il desiderio per l’altra persona, il ricordo del piacere provato e la voglia di goderne ancora, e crescono i livelli d’altri due neurotrasmettitori legati alla DOPAMINA : NORADRENALINA e FENILETILAMINA. Questo cocktail chimico induce uno stato di ECCITAZIONE e di leggera vertigine, simile a quello provocato da una piccola dose di anfetamine (oppure da una MOLTO alta di cioccolata, che contiene feniletilamina). L’abbassamento contemporaneo dei livelli di serotonina favorisce l’insorgere di un sentimento di ossessione. Secondo questa lettura biochimica, anche fare sesso non è mai al riparo dai rischi, non solo fisici, ma anche psicologici, semplicemente perchè equivale al rischio di innamorarsene (soprattutto per le donne). La natura preferisce esagerare con certe manifestazioni folli dell’amore, piuttosto che limitarsi a un blando interesse per l’altro sesso e la riproduzione, che avrebbe messo a rischio il perpetuamento della specie. In amore, la natura preferisce accendere nel nostro cervello un grosso incendio, invece di un fuocherello che può spegnersi al minimo venticello. L‘innamoramento è un momento di pazzia fisiologica e transitoria.
ATTO 3: AMORE ASSISTENZIALE e ATTACCAMENTO.
Via via che il rapporto si approffondisce, l’ipotalamo stimola la produzione dell’ ormone OSSITOCINA, che stimola sentimenti di tenerezza e calore, rafforzando inoltre i recettori cerebrali legati al circuito delle emozioni. Baci, carezze e altri rapporti sessuali fanno aumentare ulteriormente i livelli di ossitocina. Un altro ormone, la VASOPRESSINA, collegato alla memoria, spinge alla fedeltà e alla monogamia.
ATTO 4: AMORE DURATURO o PROGETTUALE, oppure ROTTURA del rapporto.
Dopo un periodo che oscilla dai 18 ai 30 mesi dall’inizio della relazione, il cervello si è assuefatto al cocktail di sostanze chimiche e non reagisce più come prima. Se non ci sono i presupposti, la volontà e la fiducia necessari per la progettazione di un futuro in comune, è in questa fase che accadono incomprensioni, litigi e TRADIMENTI, condizioni talvolta insuperabili. A questo punto molte coppie si separano, cosi ciascuno dei due EX si mette alla ricerca di un nuovo partner con cui riprovare le emozioni vissute durante i tre primi atti. MA NON E’ COSI PER TUTTI: nelle coppie più solide, la vicinanza fisica, non solo sessuale, stimola il neurotasmetitore ENDORFINA, una sostanza con effetti simili agli oppiacei che riduce l’ansia e infonde un senso di calma e di intimità. Assai meno ECCITTANTI e sconvolgenti della feniletilamina, ma che inducono molta più dipendenza (questo spiega il perché quasi mai viene abbandonato il compagno fisso per l’amante, oppure sia cosi difficile riuscire a scrollarsi di dosso gli EX), secondo molti studi, sono una componente chimica essenziale delle storie d’amore che durano una vita. Il più delle volte, questa “assuefazione” che porta alla rottura della coppia, non capita contemporaneamente a entrambi, cmq per guarire dalla depressione causata da un abbandono, non c’è nulla di meglio che innamorarsi di nuovo.
Al di la dei fenomeni biochimici, prendiamocela pure con l’anatomia del nostro cervello. O meglio, con tutti e TRE i nostri cervelli, perchè al carattere trivalente del nostro encefalo dobbiamo responsabilizzare il fatto che gestiamo separatamente ISTINTO, EMOZIONE e RAGIONE, soprattutto è per questo motivo che non riescono mai a mettersi d’accordo !:
1- Il più antico è l’ipotalamo rettiliano, che controlla gli istinti della nutrizione, della lotta, della fuga, della riunione in branco, e dell’attrazione SESSUALE responsabile dell’INNAMORAMENTO (atti 1 -2 ).
2- A quello di prima si è aggiunto il sistema limbico del mammifero, che presiede alle emozioni come speranza, ansia, rabbia, comunicazione, affetto e AMORE (atto 3).
3- Più recentemente siamo stati dotati di una neocorteccia sovradimensionata (è quella che stiamo utilizzando proprio in questo momento), sede della RAGIONE, che ci serve a filosofeggiare, scrivere e PROGETTARE strategie atte a SODDISFARE e GIUSTIFICARE gli altri due (atto 4).
In somma, negli ultimi trecento milioni di anni di evoluzione, i nostri TRE cervelli distinti hanno dovuto operare come una giuria messa alla meno peggio, e non si sono mai trovati d’accordo su niente.
L’ipotalamo rettiliano costituisce per intero il cervello dei rettili come il coccodrillo, è una struttura primitiva che si occupa solo degli istinti più primitivi come l’attrazione sessuale e l’AMORE passionale (innamoramento), la nutrizione, la lotta, la fuga, la riunione in branco ad esempio.
Il sistema limbico è responsabile delle emozioni quali: speranza, l’ansia, la rabbia, la comunicazione, la paura, l’affetto, l’AMORE di tipo assistenziale, tipiche dei mammiferi superiori.
La neo-corteccia è la struttura più complessa del cervello umano (la possiedono anche le scimmie antropomorfe, ma non tanto sviluppata quanto nell’ uomo). Responsabile del pensiero astratto e il ragionamento logico. In questa sede programmiamo il nostro futuro, qui ci prospettiamo il successo di un AMORE di tipo progettuale.
l’innamoramento (AMORE passionale) è un comportamento istintivo tipico dei mammiferi superiori, costituisce una sorta ‘software’ che serve in TUTTE le specie (inclusa la nostra) a scegliere il miglior partner (geneticamente parlando), in quanto riflesso istintivo si mette in atto anche quando non c’è possibilità di lasciare discendenza, e precede l’ AMORE assistenziale, di tipo emotivo, il quale genera situazioni che ripropongono schemi comportamentali appresi dai propri genitori. Il terzo stadio o AMORE progettuale ha il compito di rinforzare il legame di coppia per consentire l’allevamento condiviso della prole.
ll più antico è l’ipotalamo rettiliano, che controlla gli istinti della nutrizione, della lotta, della fuga, della riunione in branco, e dell’attrazione SESSUALE responsabile dell’INNAMORAMENTO (atti 1 -2 ).
A quello di prima si è aggiunto il sistema limbico del mammifero, che presiede alle emozioni come speranza, l’ansia, la rabbia, la comunicazione, l’affetto e l’AMORE (atto 3).
Più recentemente siamo stati dotati di una neocorteccia sovradimensionata (è quello che stiamo utilizzando proprio in questo momento), sede della RAGIONE, che ci serve a filosofeggiare, scrivere e PROGETTARE strategie atte a SODDISFARE e GIUSTIFICARE gli altri due (atto 4).
Sono d’accordo, ma bisogna tener conto delle varie individualità.
Grande
Una mia amica ha spesso forti mal di testa che durano tre quattro giorni, può dipendere dal far sesso con persone diverse ? O dal non riuscire a decidere con che persona stare , o forse la necessità di cambiare partner ?