Al momento stai visualizzando Le dimensioni preferite dalle donne

La dimensione del pene preferita dalle donne è una delle questioni maggiormente dibattute, una neuroscienziata, grazie ad un riuscito esperimento ci fornisce una risposta.

La neuroscienziata Nicole Prause ha deciso di dare una risposta una volta per tutte all’annosa questione sulla dimensione del pene preferita dalle donne e per questo ha usato un campione di 75 donne di età compresa tra i 18 e i 65 anni.  A queste donne ha mostrato 33 cilindri di diversa lunghezza e larghezza tutti di colore blu per evitare ogni possibile similitudine al colore della pelle delle diverse etnie chiedendo loro di scegliere quello che preferivano per un rapporto di una notte e quello che preferivano per il partner di una vita.

Lo scopo della ricerca non era in realtà volto a dare certezze sul tema dimensioni ma aveva uno scopo di tipo medico in quanto studiava il dolore nei rapporti sessuali dovuti alla dimensione del pene e per questo le donne coinvolte hanno preso molto sul serio quello che stavano facendo.

La misura preferita in media è stata di 16,3 cm di lunghezza per 12,7 cm di circonferenza nel caso di rapporti occasionali e di 16 cm  di lunghezza per 12,2 di circonferenza nel caso di partner per relazioni stabili.

(fonte focus n° 324)

Tutto sommato queste misure sono abbastanza vicine alla misura media del pene che è di 15,2 cm di lunghezza e di 12,7 cm  di circonferenza e questo non deve stupirci, sarebbe assurdo desiderare qualcosa che non esiste in natura o che sia presente solo in un numero estremamente limitato di uomini.

Chiariamo un punto, la cifra indicata dalla scienziata è una media e quindi non esclude che su 75 donne ve ne siano una o due che preferiscano misure extralarge e che quindi vi siano anche  donne che preferiscano misure minori.

L’esperimento ha lasciato un grande quesito aperto, perché c’è differenza tra le dimensioni per il partner di una notte o per quello di una vita insieme?
Secondo la neuroscienziata il motivo è legato al timore del dolore durante il rapporto, per una storia occasionale si potrebbe osare qualche cm in più mentre quando i rapporti diventano molti e poco distanti temporalmente l’uno dall’altro la dimensione potrebbe aumentare il rischio di dolore.

Personalmente la spiegazione della dottoressa non mi convince e opterei di più per una spiegazione di tipo evoluzionista, la dimensione elevata del pene è associata al carattere dominante e quindi al maschio alfa (vedi l’articolo Maschio beta o maschio alfa?)  che per alcune donne può rappresentare un ambito oggetto di attenzioni per una storia occasionale, il rovescio della medaglia è che gli uomini dominanti tendono ad essere molto infedeli e quindi per una storia seria si preferisca optare per qualcuno più rassicurante.

Le due spiegazioni ovviamente non sono incompatibili, scegliendo misure meno impegnative la donna si può accaparrare sia un uomo maggiormente affidabile sia minori probabilità di dolore durante il rapporto causato dalla  dimensione del pene.

Un caso di macrosomia genitale (superdotato) passato alla storia è quello del regnante di Spagna Ferdinando VII  che vide fallire tre matrimoni a causa dei dolorosi rapporti sessuali.  Riuscì a generare due eredi al trono con il quarto matrimonio grazie ad cuscinetto con un buco in mezzo che fungeva da riduttore.

Ettore Panella

 

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