Probabilmente l’eiaculazione femminile rappresenta uno dei temi della sessualità umana ad essere stato maggiormente mitizzato, vediamo di cosa si tratta.
Il mondo scientifico, fino a pochissimo tempo fa, ha considerato questo fenomeno come una semplice incontinenza urinaria che in alcune donne, per qualche strana ragione, si verificava insieme all’orgasmo.
Non sono mancate per la verità delle voci critiche, Reijnier de Graaf nel 1672 , Alexander Skene nel 1880 e Milan Zaviacic negli anni 90 hanno al contrario sostenuto la tesi che fosse un fenomeno appartenente alla sessualità femminile.
La svolta la ha data il mondo del porno quando nel 1992 Deborah Sundahl, una donna produttrice di film pornografici, mise sul mercato la pellicola intitolata: Come eiaculano le donne: trova il tuo punto G. Il film era praticamente basato sullo squirting (orgasmo femminile con eiaculazione). Come sempre avviene nel mercato, quando un prodotto ha successo viene imitato e in breve le prove si accumularono costringendo gli anatomisti a disporre una indagine specifica che nel 2001 portò la Federative committee on anatomical terminology (l’organismo internazionale che ha l’autorità nel definire i nomi per le parti anatomiche) a dichiarare l’esistenza della prostata femmininile e della capacità delle donne di eiaculare.
Le successive analisi del liquido emesso chiarì innanzitutto che non si trattasse di urina ma di un composto di glucosio, fruttosio, creatina, urea, serotonina e addirittura PSA (l’antigene usato per valutare negli uomini la salute della loro prostata). In pratica mancano solo gli spermatozoi per avere un normalissimo liquido seminale.
Se da un lato il porno ha ha costretto il mondo scientifico a trattare con meno sufficienza questo fenomeno, (tra l’altro conosciuto anche in antichità), purtroppo lo ha anche mostrato in termini “celebrativi” e per problemi di ripresa cinematografica ha scelto interpreti che che “zampillavano” in maniera esagerata, sicuramente più facili da riprendere, quindi attrici ideali ,ma che spingono a confrontarsi con elementi estremi che costituiscono una parte minima della popolazione, non ha senso far rapportare la gente con questi estremi, nella normale vita di tutti i giorni le cose sono fortunatamente più proporzionate.
Molto pericolosa è anche l’associazione tra eiaculazione femminile e orgasmo. Poichè le donne possono simulare l’orgasmo, (in realtà possono farlo anche gli uomini e il 33% ha dichiarato di averlo fatto almeno una volta), allora l’eiaculazione femminile potrebbe assumere il ruolo di prova non simulabile. Niente di più sbagliato, i due fenomeni possono verificarsi insieme ma non sono la stessa cosa e in genere si verificano anche in maniera disgiunta se la donna è eccitata o viene stimolata in un punto sensibile che alcuni identificano con il famoso punto G.
In realtà anche nell’uomo i due fenomeni non sono la stessa cosa ed infatti in alcuni casi si possono avere orgasmi senza eiaculazione ed esistono tecniche per riprodurre intenzionalmente questo effetto sfruttando il fatto che l’eiaculazione negli uomini segua di qualche istante l’orgasmo, (niente di speciale, non vale la pena provarci, ammesso abbiate la capacità di autocontrollo necessaria finireste per pensare a gestire le vostre azioni invece di godervi il momento). Infine non tutte le donne mostrano avere la caratteristica in esame e le spiegazioni possono essere diverse:
la prostata femminile è in diverse donne completamente atrofizzata;
durante il rapporto sessuale l’inguine dell’uomo è a stretto contatto con l’inguine della donna facendo da tappo e quindi l’emissione di questo liquido potrebbe non essere visibile e i liquidi facilmente confusi con le normali emissioni di muchi vaginali;
alcune donne potrebbero avere una eiaculazione retrograda ovvero che invece di uscire verso l’esterno “sbagli strada” e vada verso la vescica, (una situazione problematica per un uomo che voglia dei figli ma insignificante per una donna);
bisogna infine tener presente che, come nell’uomo, l’eiaculazione femminile non si produce nella vagina ma nell’uretra e per questo la donna può facilmente confondere la preparazione all’emissione con lo stimolo ad urinare e per evitare una cosa sicuramente imbarazzante quale può essere una improvvisa minzione nel momento sbagliato cercherà di trattenersi interferendo tra l’altro anche con la possibilità di sviluppare un orgasmo.
Spero che quanto detto possa aiutare le lettrici che si domandano: “perchè quando faccio l’amore sento lo stimolo di urinare?” Provate a svuotare la vescica prima del rapporto e poi lasciatevi andare, sicuramente non si tratta di urina ma comunque bagna le lenzuola e questo per alcune può essere causa di imbarazzo o di contrarietà.
Per quanto riguarda gli uomini, è molto difficile per non dire improbabile che non abbiano visto qualche filmato porno e quindi questo fenomeno dovrebbero conoscerlo tutti o quasi e non esserne sorpresi. Per gli uomini rappresenta un motivo di soddisfazione perchè associato al piacere della donna, il che da un lato è positivo perchè viene accolto con benevolenza se non con entusiasmo ma dall’altro può alimentare delle aspettative sbagliate per cui invito le lettrici a fare corretta informazione ai loro partner se vogliono evitare che diventi quasi un’incombenza da adempiere.
Ettore Panella
Note
Il dipinto è Rolla, di Henri Gervex
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