Al momento stai visualizzando Corpi nudi femminili e calo del desiderio maschile, c’è relazione?

Uno dei possibili sospettati come causa del calo del desiderio maschile registrato nella nostra società è l’esposizione massiva di corpi femminili nudi. Esiste una relazione di causa ed effetto? Vediamo se l’ipotesi può essere plausibile.

Innanzitutto cos’è il calo del desiderio maschile?

Con  mancanza o  riduzione del desiderio maschile ovviamente non si indicano problemi legati all’incapacità di avere un rapporto sessuale ma si indica la condizione di un uomo che pur potendo tranquillamente fare sesso con la compagna ed in assenza di altri fattori, (una amante per esempio), non prova il desiderio di farlo.

Si tratta di un tema per molto tempo relegato a barzellette e scenette comiche dove la moglie desiderosa e il marito sfuggente sembravano rappresentare una specie di capovolgimento della realtà ad uso comico.  Della questione  però si parlava seriamente tra donne, magari dal parrucchiere in attesa del proprio turno, in maniera confidenziale,  quasi “carbonara”.  Gli esperti per un lungo periodo di tempo hanno sottovalutato la cosa attribuendo ad altri fattori la tiepidità dei mariti e hanno mostrato scetticismo ma alla fine, viste le prove che si andavano raccogliendo, sempre più ricercatori hanno dovuto ammettere che qualcosa di vero c’è.

Quali sono le cause? 

Una risposta certa a questo quesito non è ancora stata trovata, ci sono diversi indiziati e tra questi uno di quelli che raccoglie molti consensi è la massiccia esposizione dei corpi femminili nudi.

Pur premettendo di essere personalmente propenso ad attribuire  una maggiore responsabilità all’inquinamento ormonale  con onestà riconosco che anche i sostenitori della tesi di cui parliamo hanno fondati argomenti a favore e cercherò di analizzarli quanto più obiettivamente possibile.

Stranamente alcune parlamentari hanno sostenuto che l’esposizione di corpi nudi femminili renda più probabili gli omicidi di donne ma  mentre gli indicatori affidabili danno gli omicidi di donne in diminuzione al contrario l’esposizione di corpi nudi femminili tende a crescere esattamente come tende a crescere il calo del desiderio nella popolazione maschile e questo rappresenta un indizio, (solo un indizio, non una prova ovviamente), a favore di chi sostiene che ci sia una relazione diretta tra nudo femminile e mancanza di desiderio negli uomini.

Da un punto di vista storico fu il governo fascista ad accreditare per primo questa tesi e basta osservare queste disposizioni del Ministero della cultura popolare per capirlo.

11 luglio
E’ stato ripreso il Popolo di Roma per aver pubblicato fotografie di donne nude in terza pagina, mentre nella prima pagina vi sono le fotografie col pontefice. L’on. Polverelli ha preso spunto da questa circolare per raccomandare nuovamente ai giornali di non pubblicare fotografie di donne nude perché costituiscono un elemento antidemografico.

1 marzo
E’ stato deplorato Il Piccolo per avere pubblicato fotografie di donne in costume molto succinto, nel numero di ieri. Tali fotografie, ha detto il conte Ciano, sono antidemografiche. (nota 1)

Come potete osservare il terrore del minculpop era costituito da un calo demografico che avrebbe indebolito sia il sistema economico sia l’esercito sottraendo nuove leve necessarie a rimpiazzare i caduti. Pur in assenza delle nostre conoscenze, avanzate rispetto a quei tempi, è probabile che empiricamente il regime avesse individuato già un nesso tra la nudità femminile e il calo del desiderio maschile.

Il principio su cui si basa il ragionamento è semplice: la natura ha inserito nei circuiti cerebrali di tutti gli esseri viventi l’istinto a cercare partner compatibili e a riprodursi, si tratta di una ricerca incessante e con priorità alta. Negli esseri umani il cervello si regala una gratificazione, (attraverso la dopamina), ogni volta che individua un/una partner compatibile, nelle donne la cosa è più nascosta perchè solo una piccola parte di loro è “visiva” ma ad esempio molte donne si basano maggiormente sui segnali olfattivi per cercare un partner con sistema immunitario diverso dal loro. In effetti è molto difficile ingannare il sistema olfattivo femminile e questo costituisce un grosso problema per i produttori di profumi.

I circuiti cerebrali maschili sono programmati per reagire alla visione di alcuni punti chiave del corpo femminile che indicano fertilità e salute , (seno, sedere, rapporto vita/fianchi), e della vulva, probabilmente una traccia del passato quando anche le femmine di homo sapiens o di ominidi precedenti vedevano la vulva arrossarsi per segnalare l’ovulazione.

Qualora l’osservazione dei punti strategici femminili indichi buona fertilità e salute il cervello si regala una gratificazione. Vorrei tranquillizzare le lettrici, si tratta di un processo istintivo e senza un vero coinvolgimento emotivo. La segnalazione viene passate ai circuiti deputati a decidere cosa fare e in quella fase l’individuo può decidere se scartare la segnalazione, (ad esempio perchè già felicemente accoppiato), o stabilire se è il caso di tentare un approccio.
In ogni caso la gratificazione è giunta comunque ed è il trucco che usa la natura per tenere sempre in allerta i circuiti cerebrali più antichi alla ricerca di partner fertili e compatibili.

Secondo la tesi del Minculpop la frustrazione del non vedere le zone “calde”si accumula in un interesse un po’ morboso e l’uomo tornato a casa rilascia il desiderio accumulato dando così figli alla patria. La paura del miculpop era che la gratificazione in dopamina bastasse e impedisse questo accumulo distraendo dalla soddisfazione fisica. In pratica che  il desiderio calasse invece di accendersi.

Nudità e calo del desiderio femminile, c’è relazione?

A favore di questa ipotesi bisogna dire che effettivamente esiste un effetto assuefazione facilmente osservabile: prendiamo una donna di media bellezza con minigonna molto “coraggiosa”,in città tutti si volterebbero a guardarla mentre la stessa ragazza in costume da bagno in spiaggia, (dove mostrerebbe molto di più rispetto a quanto fatto in città), nessuno la noterebbe. Per essere notata la donna dovrebbe indossare un costume maggiormente ridotto rispetto alle altre.

A conferma di quanto l’esperienza ci suggerisce giunge una ricerca dell’Università di Breslavia condotta su 114 uomini con età compresa tra i 16 e i 53 anni. Ogni tre mesi sono state mostrate loro foto di volti femminili o di donne in bikini. Mentre le reazioni ai volti erano costanti nel tempo, le foto di donne in bikini risultavano più eccitanti in inverno, cosa confermata poi con le interviste. Le “cavie” di questo esperimento affermavano di considerare più sexy le loro partner in inverno.  Secondo i ricercatori ciò è dovuto al fatto che essendo le donne molto più svestite in estate la soglia dell’eccitazione sale parecchio a causa dell’effetto assuefazione mentre al contrario in inverno, essendo le donne molto coperte, basta poco per alimentare le fantasie e questo fa crescere eccitazione e desiderio.

Da quanto detto sembrerebbe evidente che la mancanza di “morbosità” incida negativamente sul desiderio sessuale degli uomini però c’è una cosa che in fondo non mi convince.

Se fosse vero allora le popolazioni che vivono normalmente nude dovrebbero essere estinte a causa di uomini demotivati ad approcciarsi alle loro compagne e questo non mi risulta.  Probabilmente il loro approccio al sesso è più “naturale” e spontaneo ma non meno intenso o forse anche  le donne delle tribù delle foreste per eccitare i loro uomini andranno a coprire le parti “sensibili” per sfruttare l’effetto vedo non vedo creando l’effetto “cartello segnalatore” perchè in fondo ciò che nasconde segnala.

 

 

Ettore Panella

 

nota 1

http://www.storiaxxisecolo.it/fascismo/fascismo17g.htm

Questo articolo ha un commento

  1. simonetta

    Il nudo mostrato a tutti i costi inibisce la fantasia…

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