Su Internet spopola il traduttore del linguaggio femminile dove si =no no=si ecc. Un vero rompicapo per gli uomini. Proviamo a verificare se si tratta solo di una credenza o se in qualche modo descriva una situazione reale.
Se un uomo dovesse definire il suo modo di relazionarsi con una donna probabilmente userebbe una frase del tipo: “camminare sulle uova”.
Discorso diretto e discorso indiretto – scopri le differenze
Spopola su Internet un traduttore del “femminese” da cui ho estratto alcune frasi
no = si
si = no
forse = no
mi dispiace = ti dispiacerà
abbiamo bisogno = io voglio
e’ una decisione tua = la decisione giusta dovrebbe essere ovvia
fai come ti pare = tanto me la pagherai
prima o poi dobbiamo parlare = ho bisogno di lamentarmi
ma certo… continua = piantala
non sono arrabbiata = certo che sono arrabbiata, imbecille
sii romantico, spegni le luci = ho le gambe grosse
mi ami? = sto per chiederti qualcosa di costoso
quanto mi ami? = oggi ho fatto qualcosa che non ti piacera’ molto
devi imparare a comunicare = devi imparare a essere d’accordo con me
non ho niente = eccome se ho qualcosa
vuoi entrare a bere un caffè ? = preparati ad una notte di fuoco !
ma guarda che mi puoi telefonare se vuoi = cosa aspetti a mettermi le mani addosso ?
In questa tipologia di traduttori assistiamo ad una specie di ribaltamento degli usuali significati delle parole di fronte al quale gli uomini restano perplessi. In realtà l’elemento che crea incomprensione è l’uso di due diversi stili di comunicazione. Gli uomini usano tendenzialmente il discorso diretto mentre le donne tendenzialmente quello indiretto.
Facciamo un esempio volutamente estremizzato per rendere più evidente la differenza. Supponiamo di avere una coppia sul terrazzo con lei distesa a prendere il sole.
Discorso diretto:
Tesoro! per favore mi prendi una bibita?
Discorso indiretto:
Con questo caldo una bibita fresca ci starebbe proprio bene.
Gli uomini prediligono il discorso diretto dove viene chiarito in maniera inequivocabile cosa si vuole da loro oppure si riceve risposte chiare ed esplicite ed è il modo di interagire tipico tra uomini.
Nel caso di una richiesta formulata in maniera indiretta è molto facile che un uomo non comprenda la richiesta sottesa e magari ritenga che la compagna stia facendo una considerazione generale. Non a caso una lamentela maschile abbastanza comune è che le loro partner pretendano la lettura del pensiero.
Facciamo un altro esempio che sono sicuro a molti risulterà familiare.
Nel corso di una lite lei gli rinfaccerà di trascurarla sessualmente. Lui cadrà dalle nuvole in quanto il trascurato pensava di essere lui. Lei gli citerà il giorno in cui ha detto, magari con tono suadente: sono un po’ stanca , vado a letto.
Convinta che quel suo sottilissimo segnale fosse in realtà un esplicito invito si è preparata ed è andata a letto e ha aspettato inutilmente fino a quando il sonno ha preso il sopravvento.
Lui magari sperava in un notte di passione ma visto che lei era stanca ed è andata a dormire, deluso si è disteso in salotto davanti alla tv.
Insomma lui non ha saputo interpretare le sottili differenze tra un “sono stanca e vado a dormire” e un “dico che sono stanca e vado a dormire ma in realtà vorrei che tu venissi a convincermi a fare sesso”.
Errando si impara ed infatti la prossima volta che lei dirà di avere sonno lui correrà a letto speranzoso e riceverà un sonoro rifiuto perché lei stavolta aveva realmente sonno e non aveva lanciato alcun sottile messaggio e questo creerà ulteriori fraintendimenti.
Perchè esiste questa differenza?
Gli uomini tendono a focalizzarsi sulle cose e ad affrontare i problemi in maniera impersonale. A molte donne risulta incredibile vedere due uomini che dopo aver litigato sul lavoro , ad esempio su come portare avanti un progetto, poi appena fuori ufficio possano andare tranquillamente al bar insieme. Per un uomo quindi il discorso diretto non costituisce un problema ma anzi fa risparmiare tempo ed energie.
Le donne, al contrario, tendono a focalizzarsi sulla relazione ed il discorso indiretto ha il vantaggio di offrire vie di uscita onorevoli ed evita il rifiuto salvando la relazione. Un uomo per ottenere lo stesso effetto usa l’ironia e le battute.
Nel caso delle avances sessuali l’uso del discorso indiretto è dovuto, secondo molti, al fatto che sia sempre stato considerato sconveniente per una donna proporsi in maniera sfacciata e che in qualche modo debba essere prima abbondantemente supplicata per concedersi. Sicuramente questa cosa incide in maniera significativa ma , secondo me, la spiegazione è più complessa. Un uomo in qualche modo ha introiettato il fatto che tocca a lui proporsi e da per scontato che qualche rifiuto lo riceverà per cui devono essercene diversi e in successione prima che comincino seriamente a minare la sua autostima , al contrario una donna non è abituata ad un rifiuto e potrebbe addirittura bastarne uno solo per creare problemi di autostima visto che nell’elenco degli obblighi maschili è previsto l’essere sempre disponibili sessualmente, (come ho spiegato in questo articolo ).
Va detto che in passato uomini e donne vivevano praticamente separati, gli uomini lavoravano in gruppi maschili mentre le donne svolgevano i loro compiti in gruppi femminili. I contatti si limitavano a pochi momenti in comune ed è per questo che i due diversi registri di comunicazione non creavano eccessivi problemi. Oggi ,al contrario, nella coppia ,(come sul lavoro), si richiede una maggiore condivisione e cooperazione e questo crea problemi di comunicazione.
Gli uomini fraintendono o non capiscono le richieste della partner e questa nel vedere le sue esigenze non considerate comincerà a provare un senso di insoddisfazione e nel tentativo di spiegarsi il motivo di questo stato emotivo inizierà a cercare nella sua memoria tutti quegli episodi del passato che l’avevano angustiata, (e purtroppo la memoria femminile è infallibile nel ricordare gli episodi della vita in comune), dopodichè inizierà un litigio tuttosommato senza costrutto perchè non focalizzato sul vero problema.
Altro approccio foriero di problemi è giustificare preventivamente una richiesta con qualcosa che verrà interpretata come critica.
Ad esempio:
poichè io il tal giorno ho fatto questa cosa per te vorrei tu faccia questo per me.
In pratica si cerca di minimizzare il rischio di una risposta negativa offrendo all’interlocutore una motivazione per dire si, peccato che questa cosa venga percepita come un modo per manipolare o una critica. Magari lui avrebbe aderito tranquillamente alla richiesta, perchè infilarsi in questo tunnel? Potrebbe offendersi perchè avete dubitato della sua disponibilità o, peggio, potrebbe cominciare ad elencare le cose che ha fatto per voi in una sterile gara.
Altro esempio volutamente forzato:
non usciamo mai, non mi porti mai al cinema eppure danno oggi il film di …
Così come è stata formulata la richiesta può essere interpretata facilmente come una critica, meglio chiedere direttamente: vorrei vedere il film di… vogliamo andarci?
Non meno problematico è la diffusa tendenza a giustificare un rifiuto con delle critiche , ad esempio rifiutare l’invito ad andare a vedere un film considerato poco interessante adducendo come scusa le mille cose da fare. Anche in questo caso è meglio un no chiaro e cortese piuttosto che una giustificazione che potrebbe essere interpretata come critica.
- Volete discutere della suddivisione dei compiti? Fatelo ma in una discussione ad hoc
- Volete vedere il film ma avete effettivamente troppo da fare? proponetegli di aiutarvi
- Vi fa schifo quel film? evitate scuse e siate dirette
In pratica sia con il proprio partner, il figlio maschio o il collega di lavoro una donna otterrà migliori risultati e maggiore collaborazione facendo richieste chiare e dirette o parlando in maniera esplicita. In caso contrario correrà nel migliore dei casi il rischio di non essere compresa se non addirittura che nel suo messaggio venga letta una critica pretestuosa.
Torniamo alla domanda che ha originato questo articolo:
E’ vero che le donne quando dicono si intendono no e viceversa? La risposta è: DIPENDE!
Dipende dal tono usato, dal contesto, dal linguaggio del corpo, purtroppo il traduttore simultaneo che tanto ci farebbe comodo non esiste e quello che circola su Internet può essere utile per ridere o per riflettere ma preso alla lettera sarebbe foriero di incomprensioni.
Ettore Panella
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Effettivamente, la cosa è interessante 😀