Un esperimento condotto su 70 neopapà ha mostrato che i padri migliori fossero quelli con i testicoli piccoli. Si tratta di una questione che merita un approfondimento ma vediamo in che modo potrebbe avere un senso.
Alcuni antropologi della Emory University di Atlanta hanno svolto un esperimento su 70 neopapà tra i 21 e i 43 anni. Questi uomini dovevano guardare, mentre si trovavano sotto uno scanner cerebrale, delle foto dei loro bambini felici, tristi o con una espressione neutra oltre ad altre foto di controllo che ritraevano bambini a loro estranei. I risultati sono stati comparati con le misure dei loro testicoli, il livello di testosterone nel sangue e le informazioni delle loro compagne circa l’impegno con cui si occupavano del figlio.
Non si tratta di una novità, prima di loro è stata la psicologa Doreen Kimura a mettere in relazione alcuni tratti caratteriali con le dimensioni dei testicoli, ma anche di ovaie e seno, (https://www.sublimia.it/relazione-uomo-donna/che-lavoro-fare-misura-il-volume-delle-ovaie-o-del-seno-oppure-dei-testicoli.html)
Perchè questa scoperta è plausibile?
In realtà, nel mondo animale, le dimensioni dei testicoli sono sempre state un indizio della promiscuità delle femmine. I gorilla dove le femmine sono monogame hanno dei testicoli relativamente piccoli in proporzione al corpo,(0,02% rispetto al peso), mentre invece gli scimpanzè, dove le femmine sono promiscue, li hanno grandi in proporzione al corpo (0,3% rispetto al peso), Gli uomini si classificano in una posizione intermedia tra questi due estremi ma più vicino ai gorilla e questo ci lascia pensare che nel caso degli esseri umani non vi sia un comportamento sessuale standard ma che entrambi siano possibili.
Il motivo per cui la promiscuità si riflette sulle dimensioni dei testicoli è semplice, se più maschi si accoppiano con la stessa femmina saranno i loro spermatozoi a competere per raggiungere per primi l’ovulo e quindi ne necessitano molti non tanto per fecondare ma per vincere gli altri, se invece ci si accoppia sempre con la stessa femmina, e questa è fedele, non occorre produrre grandi quantità di sperma ma solo quanto ne basta alla fecondazione.
Gli uomini hanno a disposizione due strategie per massimizzare il loro successo riproduttivo, o cercare una compagna a lungo termine e investire nei figli o cercare tante compagne a breve termine e non investire nei figli. Nel primo caso le grandi risorse fisiche da impiegare nel produrre grandi quantità di sperma non sono necessarie mentre nel secondo caso occorre investire grandi risorse fisiche nella produzione di sperma.
Una maggior presenza di testosterone rispetto ai livelli normali per il proprio sesso identifica il maschio ,(ma anche la femmina) alfa che privilegia un comportamento sessuale promiscuo e per questo deve impiegare il suo tempo ad accumulare risorse per poter conquistare sempre più femmine, un impegno che distrae dai figli. Al contrario il maschio beta non usa le sue risorse, (tempo, denaro, energie …) nella competizione sessuale e può destinarle alla prole.
Le donne che aspirano ad una famiglia allora devono misurare i testicoli dei loro partner? Le cose non sono così semplici, la biologia non costringe ad un comportamento ma si limita solo a renderlo più probabile perchè gli esseri umani possono scegliere ed essere un buon padre, (come essere una buona madre), è anche una scelta. In effetti gli stessi ricercatori hanno verificato che esistevano eccezioni e non tutti gli uomini con i testicoli più voluminosi fossero padri meno premurosi
Ettore Panella
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