Al momento stai visualizzando Le donne ricordano tutto?

E’ vero che le donne ricordano tutti i dettagli di un evento emotivamente o socialmente significativo? Per gli uomini è lo stesso oppure no? Se è vero, perchè è importante investire risorse cerebrali in questo compito?

Un giorno mia moglie, volendo farmi capire chi fosse una signora di sua conoscenza di cui mi voleva parlare, cominciò a dirmi una cosa del genere: al matrimonio di … c’era quella signora col vestito del tale colore fatto in tal modo ecc. In parole povere iniziò a descrivermi l’abito che la signora indossava durante una cerimonia di nozze a cui anche noi partecipammo alcuni anni prima.

Rimase sinceramente meravigliata del fatto che io non ricordassi affatto come era vestita. Per essere onesto a stento ricordavo di essere presente a quella cerimonia.
Questa scena si sarà ripetuta una miriade di volte in ogni coppia e prefigura una differenza interessante tra uomo e donna che ho voluto approfondire rispondendo a domande come:

  • esiste questa capacità femminile di ricordare ogni dettaglio di particolari occasioni sociali o è una impressione non supportata da prove scientifiche?
  • Di converso, perchè gli uomini sembrano non avere questa caratteristica?
  • Infine, visto che niente è gratis, perchè le donne impegnano delle importanti  risorse cerebrali per ricordare dettagli di questo tipo?

Cominciamo con ordine, è vero! Le donne hanno la capacità di ricordare molti più dettagli degli uomini.

Secondo gli scienziati, poichè le donne hanno un ippocampo relativamente più grande, ricordano meglio i dettagli  delle esperienze emotive , sia piacevoli che spiacevoli – quando si sono verificate, chi era presente, com’era il tempo, quali odori aleggiavano nell’ambiente -, come in una fotografia particolareggiata e tridimensionale  (Louann Brizendine: il cervello delle donne)

Se questa caratteristica si è sviluppata allora necessariamente è stata in qualche modo utile alla sopravvivenza delle donne, proviamo a cercare di capire cosa abbia spinto l’evoluzione in questa direzione.

a) competizione sessuale: l’evoluzione opera in tempi molto lunghi e quindi verosimilmente è stato nelle decine di millenni in cui l’umanità ha vissuto in piccoli gruppi con scarsi contatti tra loro che il patrimonio genetico femminile si è sviluppato. In questi piccoli gruppi la concorrenza era data dalle altre donne del gruppo stesso. Proprio i vestiti ci mostrano una interessante differenza uomo/donna. Le donne si sono sempre vestite e truccate per sedurre o comunque puntando molto a valorizzare la propria bellezza mentre gli uomini hanno usato vestiti e trucco per spaventare nemici e rivali puntando a inglobare nel vestiario elementi di animali feroci. Con l’aumentare dell’importanza delle attività cooperative nella difesa e quindi l’importanza del gruppo il vestiario maschile si è orientato sempre più verso l’omogeneità della divisa più che verso la valorizzazione dell’individualità.  Poichè il vestiario, il trucco ecc. sono elementi di seduzione e quindi anche le armi della competizione sessuale femminile allora ricordare perfettamente “l’armamento”  di una possibile rivale può essere utile.
In passato, di fronte ai dubbi di mia moglie su come vestirsi per una cerimonia, le dicevo: ma perchè non metti quel vestito? Figurati chi si ricorda se lo hai già usato nell’altra occasione. Alla luce di quanto scoperto dalla scienza avevo torto marcio, le donne, al contrario degli uomini, queste cose se le ricordano eccome.     Vista in questa ottica diventa comprensibile l’armadio pieno di vestiti e ,nonostante questo, la classica frase: “non ho nulla da mettere”.

b) relazioni sociali: in passato per una donna era cruciale intessere delle buone relazioni sociali e questo giustifica una maggiore propensione verso l’empatia.  Ricordare molti dettagli delle persone del proprio gruppo o dei momenti particolarmente ricchi emotivamente permette in qualche modo di poter  mantenere relazioni più solide, di capire eventuali cambi di “simpatie”, di individuare chi, in caso di necessità, si sarebbe rivelato solidale e chi no. Si è calcolato che la probabilità di sopravvivere per un bambino con un padre presente era tre volte superiore a quella di un bambino senza padre. Non è un caso quindi che le donne siano molto interessate ai dettagli della relazione.  Uno studio sul matrimonio ha mostrato che gli uomini avevano una visione più rosea rispetto alle loro donne praticamente su tutti gli aspetti della  relazione  – dal rapporto sessuale, agli aspetti economici, i legami con i suoceri, la capacità di ascoltarsi l’un l’altro, il peso dei propri difetti.

c) cure parentali: la capacità di immagazzinare più dettagli ,al pari dell’empatia, può essere utile nella cura dei figli specie se molto piccoli. Altra cosa interessante da notare è che spesso sono le donne a ricordare di prendere le medicine ai loro mariti i quali se ne dimenticano con più facilità.

Tendenzialmente io considero sempre la competizione sessuale come la molla principale di ogni comportamento sia umano   sia di ogni elemento del mondo vivente però onestamente in questo caso è più sensato pensare che tutte le motivazioni elencate abbiano contribuito in qualche modo a sviluppare questa specie di database femminile.

Per gli uomini le cose sono diverse, è l’amigdala ad essere maggiormente sviluppata rispetto alle donne ed è un’area cerebrale paragonabile alla centralina di un allarme, il suo scopo è predisporre l’azione in caso di pericolo. I circuiti cerebrali maschili sono incapaci di trattenere in memoria i dettagli di eventi vissuti a meno che non vi sia una minaccia

Se la sua amigdala riceve un segnale di minaccia o di pericolo fisico il ricordo rimane impresso a fuoco nei suoi circuiti proprio come in quelli femminili. (Louann Brizendine: il cervello delle donne)

Poichè la capacità riproduttiva di un uomo è dell’ordine delle migliaia e quella di una donna è dell’ordine delle decine, le società umane hanno sempre preferito affidare agli uomini compiti molto pericolosi quali la sicurezza. I maschi che sono riusciti a sopravvivere e riprodursi sono stati quelli maggiormente capaci di reagire velocemente a dei pericoli e questo spiega perchè gli uomini siano maggiormente motivati ad agire in caso di emergenza e tendenzialmente poco propensi verso l’ordinaria amministrazione.

 

Rimango spesso sconcertato dalla leggerezza con cui le donne, durante un litigio, lanciano minacce tipo:

  • a)  allora lasciamoci
  • b) me ne vado e non ti faccio più vedere i bambini

L’abbandono è uno dei segnali di pericolo che attivano immediatamente l’allarme ( l’amigdala) e un uomo in quel momento non solo ricorderà tutto ma prenderà in seria considerazione la minaccia. Un “allora lasciamoci” porterà anche un uomo geneticamente fedele a guardarsi intorno spinto dall’idea del prossimo naufragio della relazione e magari quei segnali di disponibilità della collega che prima non notava inizieranno a essere presi in considerazione, è anche probabile che diventi possessivo e geloso o comunque riduca l’investimento emotivo nel rapporto.
Anche la dottoressa Brizendine riporta una sua esperienza professionale al riguardo

Jane mi riferì che, nonostante in realtà non facesse sul serio,  durante un litigio aveva detto ad Evan di non riuscire più a sopportare la sua testardaggine e che l’avrebbe lasciato : ne rimase così traumatizzato che la supplicò di non minacciarlo mai piùdi andarsene a meno che non ne avesse davvero l’intenzione  (Louann Brizendine: il cervello delle donne)

Ancora peggio sono le minacce che riguardano i figli perchè potrebbero disincentivare ad investire nel rapporto con la prole o peggio spingere l’uomo ad abdicare all’ingrato ruolo di padre per assumere quello inutile di mammo.

Un padre deve essere un muro non troppo fragile da cadere giù al primo colpo nè troppo duro per impedire al figlio di superarlo.  Ricoprire il ruolo del “cattivo”, (cosa che i nostri padri svolgevano diligentemente), non è facile se pensi che ci sarà una separazione e che in fondo ti conviene evitare il conflitto con i figli concedendo di tutto ma togliendo loro la possibilità di crescere rivendicando e combattendo per i propri spazi.

 

Ettore Panella

 

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