Al momento stai visualizzando E’ nato prima il maschio o la femmina?

Il quesito ha appassionato diversi commentatori, pur essendo senza alcuna rilevanza pratica rappresenta comunque una interessante curiosità scientifica. In questo articolo provo ad analizzare i pro e i contro delle tre ipotesi in campo.

In questo articolo mi occuperò di un tema particolarmente sensibile che non mancherà di creare polemiche.  Su come il feto si sviluppi in senso maschile o femminile si è detto di tutto talvolta spacciando per assodate cose che in realtà non lo sono.   Innanzitutto sono tre le possibili ipotesi ognuna delle quali ha sia argomenti a favore che contro e quindi ci stiamo avventurando su un sentiero senza certezze ma solo ipotesi più o meno plausibili .

A) il feto nasce femmina e poi grazie ad una sostanza “magica”, (il testosterone); evolve in senso maschile
B) il feto ha in origine le caratteristiche di entrambi i sessi e poi nella vita intrauterina evolve nella forma decisa dai geni.
c) il feto nasce maschio e poi evolve in senso femminile

Fortunatamente l’etica impedisce ai ricercatori di fare esperimenti sui feti e quindi una dimostrazione inoppugnabile non potremo mai averla  perchè questo significherebbe sottoporre ad arbitrari dosaggi ormonali una nuova vita per vedere cosa succede, possiamo però attingere ai dati ottenuti tempo fa, quando i medici somministravano con molta leggerezza ormoni alle madri creando disastri. Oggi i medici sono giustamente restii a dare alle puerpere ormoni. Possiamo anche utilizzare alcune malattie che rendono i feti  maschi insensibili al testosterone o fanno produrre molto testosterone alle femmine.

Maschi o femmine?

Per un lungo periodo di tempo sulla Terra la vita è stata composta da forme viventi estremamente semplici che si diversificavano di poco fino a quando non accadde qualcosa che cambiò tutto. Fino a quando gli esseri viventi si riproducevano praticamente per clonazione sdoppiandosi il figlio era uguale al genitore e tutto proseguiva seguendo un sentiero già tracciato. Ad un certo punto alcuni organismi si specializzarono e diventarono fornitori di materiale genetico per altri organismi. Nasce la riproduzione sessuata dove il figlio è diverso dai genitori anche se eredita mezzo codice genetico da uno e mezzo dall’altro.

Improvvisamente è come se il mondo passasse dal grigio ai colori, si afferma una enorme varietà di specie viventi che si diversificano continuamente privilegiando chi meglio si adatta all’ambiente. E’ importante notare anche che le varie specie animali diventano sempre più resistenti a virus e batteri proprio grazie al fatto che essendo ogni individuo diverso in qualcosa dagli altri  una epidemia, anche la più aggressiva, non riesce a uccidere tutti gli organismi della stessa specie.

Come si stabilisce in una coppia di esseri viventi chi è maschio e chi femmina? Il criterio è relativamente semplice, chi produce la cellula sessuale più grande è femmina e l’altro è maschio. Le cellule uovo sono poche e grandi mentre gli spermatozoi sono tanti e piccoli per il semplice motivo che devono competere e devono correre e si sa, corre meglio chi porta con sé un bagaglio più leggero. Gli spermatozoi devono portare con loro l’essenziale sacrificando tutto il resto mentre l’uovo non ha limiti di bagaglio tanto non deve affaticarsi più di tanto, si mette comodo e aspetta.
Sarà per questo che, generalmente, le donne quando viaggiano portano un bagaglio notevolmente superiore a quello degli uomini? Scherzi a parte andiamo ad analizzare ognuna delle tre ipotesi.

Caso A: il feto al concepimento è femmina e il testosterone lo trasforma in maschio.

Si tratta dell’ipotesi maggiormente di moda oggi e sostiene che il feto al concepimento sia femmina e poi grazie al testosterone diventa maschio. In pratica se un feto maschio ,(XY), non ricevesse testosterone si svilupperebbe naturalmente come una femmina. Gli argomenti a favore sono i seguenti:

1)  gli uomini hanno almeno un organo vestigiale femminile ( inutile per un maschio ma utile per una femmina), ovvero il seno mentre non esisterebbero organi simili nelle femmine.

Questo argomento si è dimostrato falso nel 2001 quando la Federative committee on anatomical terminology (l’organismo internazionale che ha l’autorità nel definire i nomi per le parti anatomiche) ha dichiarato l’esistenza della prostata femminile e della capacità delle donne di eiaculare. In seguito si è analizzato il liquido e si è scoperto che era un composto di glucosio, fruttosio, creatina, urea, serotonina e addirittura PSA (l’antigene usato per valutare negli uomini la salute della loro prostata). In pratica mancano solo gli spermatozoi per avere un normalissimo liquido seminale.  Quindi anche le donne hanno un organo vestigiale, inutile per una femmina ma utile per un maschio.

2) nella sindrome di Morris un individuo geneticamente maschio , a causa di un difetto genetico è insensibile agli ormoni androgeni per cui, pur producendoli in quantità normale, sono inefficaci lasciando mano libera agli estrogeni. Pur essendo geneticamente e gonadicamente, (hanno i testicoli interni), maschi presentano alla nascita organi sessuali esterni femminili. In genere ci si accorge della sindrome solo durante l’adolescenza perché non hanno mestruazioni, (e come potrebbero, non hanno l’ utero).  Da un punto di vista estetico sono indistinguibili dalle donne e diverse modelle, (quindi anche molto belle e femminili),  hanno questa sindrome.

Le contestazioni a questo argomento sono diverse, innanzitutto  non esiste una camera stagna nell’utero che divida nettamente gli ormoni  in circolo nella  madre da quelli in circolo nel figlio e quindi il feto potrebbe svilupparsi in questo modo non perchè la femmina sia il modello base ma perchè potrebbero essere gli ormoni femminili della madre a prendere il sopravvento.  Non a caso quando in passato i medici erano molto disinvolti nel prescrivere cure ormonali alle donne che correvano pericolo di abortire veniva somministrato un estrogeno sintetico (il dietilstilbestrolo), e si osservò che i maschi nati da madri così trattate mostravano un comportamento più tipico del sesso femminile.
La persona affetta dalla sindrome di Morris, inoltre,  è solo apparentemente femmina in quanto comunque ha i testicoli e non ha l’utero.

Caso B: il feto al concepimento ha le caratteristiche di entrambi i sessi e poi nella vita intrauterina si sviluppano le caratteristiche tipiche del proprio sesso genetico.

Per correttezza dico che questa è la ipotesi che mi convince di più e ricorda un po’ il racconto  mitologico greco dell’androgino in origine poi separato dagli dei e in qualche modo ci riporta allo sviluppo della vita sulla Terra che inizialmente vedeva ogni elemento vivente capace di generare proprie copie fino a quando la riproduzione sessuata non cambia tutto.
I vermi della specie C. elegans hanno una singolare caratteristica, non esistono le femmine ma solo pochi maschi, (a garanzia della variabilità genetica), e molti ermafroditi.  Potrebbe essere questo il passaggio intermedio verso le specie animali sessuate. Per una variazione genetica nascono individui senza la componente femminile e quindi il maschio si differenzia dall’ermafrodito e poi in seguito una variazione speculare fa perdere all’ermafrodito le sue caratteristiche maschili e diventa femmina e poi maschi e femmine obbligati ad accoppiarsi tra loro hanno prodotto elementi migliori facendo estinguere gli ermafroditi che potendo generare senza altri creerebbero individui geneticamente più deboli rispetto ai figli della riproduzione sessuata.

A favore di questa ipotesi gioca il fatto che sia maschi che femmine hanno organi vestigiali, (organi utili all’altro sesso ma inutili al proprio).

Caso C: il feto al concepimento è maschio e poi si sviluppa in senso femminile

Si tratta al contempo dell’ipotesi politicamente scorretta e dell’ipotesi più apprezzata dai cultori della Bibbia, (dove però ogni cosa va interpretata nei suoi significati simbolici e nelle sue metafore e non in modo letterale).  Ultimamente questa ipotesi gode di poca fortuna, certo, l’essere una opinione invisa alle principali correnti ideologiche del nostro tempo non la aiuta ma d’altro canto esistono anche ottimi scienziati dotati della necessaria autonomia intellettiva per opporsi all’inquisizione del politicamente corretto.  Personalmente credo che questa ipotesi sia fondamentalmente poco logica. Il maschio è in fondo una invenzione della natura per creare un mondo molto dinamico e variegato dove la femmina ha tendenzialmente un maggior ruolo nella generazione di nuovi nati ma un minor impatto sull’evoluzione della sua specie mentre il maschio compete e rischia la vita innumerevoli volte, (pensiamo alla coda del pavone maschio che costituisce un ostacolo nella fuga o ai duelli nel periodo degli amori), dando un maggiore contributo all’evoluzione , (sui maschi pesa molto di più la selezione sessuale), e un minor contributo nella fase di generazione quindi per quale motivo negli homo sapiens la femmina dovrebbe essere una variazione del maschio?
In ogni caso vediamo gli argomenti a favore

Anche in questo caso facciamo riferimento ad una anomalia genetica femminile:

   Le bambine affette da iperplasia surrenalica congenita hanno livelli insolitamente alti di androgeni a causa della eccessiva produzione di androstenedione (un ormone affine al testosterone) per cui pur essendo geneticamente femmine possono risultare genitalmente e gonadicamente maschi oltre a mostrare attitudini e interessi maschili (questione di cervello – Simon baron cohen)

Quindi in questo caso le bambine con questa anomalia sarebbero gonadicamente maschi e questo è un particolare critico in quanto la differenza tra maschi e femmine si basa su diversi indicatori di cui i primi tre in ordine di rilevanza sono:
•    Sesso genetico: siamo maschi o femmine se abbiamo un cromosoma XY o XX
•    Sesso gonadico: siamo maschi se abbiamo i testicoli ( che producono ormoni maschili) e femmine se abbiamo le ovaie (che producono ormoni femminili)
•    sesso genitale: siamo maschi se abbiamo il pene e femmine se abbiamo la vagina. Per capirci, il medico che stabilisce il sesso di un neonato si basa sul sesso genitale per barrare la casella M o F

Mentre nella sindrome di Morris il bambino colpito è femmina solo dall’indicatore relativo al sesso genitale nella anomalia in esame la bambina sarebbe maschio da un punto di vista gonadico e quindi l’unica differenza tra una bambina con questa anomalia e un bambino risiederebbe nella coppia di cromosomi XX e XY.  Questo sarebbe un argomento fortissimo a favore dell’ipotesi C che stiamo analizzando.
Va però detto che il testo citato è stato stampato nel 2004 e che le novità scientifiche ultimamente si succedono senza sosta. Ad una mia ricerca con Google su documenti pubblicati su Internet sembrerebbe che allo stato attuale della conoscenza le bimbe affette in forma grave da questa anomalia siano maschi solo genitalmente e non gonadicamente e questo declasserebbe l’indizio allo stesso livello della sindrome di Morris.

Nel libro “donne e uomini” la dottoressa R. Rumiati dice una cosa interessante a favore di questa ipotesi:

In un articolo apparso sul numero di <<nature genetics>> del novembre 2006, Giovanna Camerino ed il suo gruppo dell’università di Pavia hanno descritto quattro fratelli geneticamente femminili (cioè con cromosomi sessuali femminili XX) ma con un fenotipo completamente maschile, nei quali il gene SRY era migrato, invece che sul cromosoma Y, su un cromosoma X ereditato dal padre.  Questo errore è stato probabilmente causato dall’inattivazione del gene RSPO1, che si trova sul cromosoma Y. Questo gene, noto solo dal 2005, è associato alla R-spondina1, un fattore di crescita che aumenta il numero delle cellule enteroendocrine ed epiteliali, e ingrossa la mucosa intestinale.  Quindi le cose starebbero così: è solo dopo che il gene RSPO1 è intervenuto per disattivare l’SOX9 che la via femminile viene aperta. Il fatto che sia necessario spegnere l’ SOX9 perchè nasca una femmina suggerirebbe casomai, che il modello di default potrebbe essere il sesso maschile.

Conclusioni

Quale ipotesi è quella corretta?
E chi può dirlo, un argomento veramente schiacciante a favore dell’una o dell’altra ipotesi non esiste e tra l’altro le scoperte che si succedono a distanza ravvicinata potrebbero sempre aggiungere argomenti a favore o contro a qualsiasi delle tre ipotesi in campo.

Da un punto di vista pratico ovviamente la cosa non ha alcuna rilevanza, scoprire se è nato prima l’uomo o la donna ha lo stesso valore di scoprire se è nato prima l’uovo o prima la gallina, si tratta però di un interessante rompicapo per la scienza e forse potrebbe avere delle ricadute nella cura di alcune anomalie.

Ettore Panella

Questo articolo ha 3 commenti

  1. tornio della filosofia candeliana

    Secondo me si sono formati entrambi i generi insieme , sia maschi che femmine dagli iniziali batteri organismi e cellule si sono poi suddivisi i 2 generi , ma sono nati insieme da una cosa sola che ha fatto nascere molte cose… chiamata a volte vita , ma io la chiamo chimica biologica dei batteri e degli organismi primitivi.

  2. paola

    bell’ articolo molto logico ed elastico…..10 è lode!

  3. Pasquale

    Complimenti per l’interpretazione che logicamente e ovviamente non potevano terminare senza dubbi

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